Vittorio Veneto – Comune e derivati non è un binomio vincente. Continuano le polemiche sul ricorso a strumenti finanziari derivati da parte dell’amministrazione comunale vittoriese.

Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano “la Tribuna di Treviso” sarebbe addirittura partito un esposto alla Corte dei Conti per far chiarezza sulle perdite subite dal Comune a causa di investimenti finanziari con derivati.

L’esposto è stato presentato da “Uniti per Vittorio”, secondo la quale il gioco con in derivati costerebbe al Comune di Vittorio Veneto 4milioni.

Secondo la consigliera comunale Adriana Costantini (Uniti per Vittorio) il Comune incasserà dall’operazione finanziaria effettuata con Banca Intesa 6 milioni di euro, ma tra il 2015 e il 2024 dovrà restituirli all’istituto di credito, con l’aggiunta 4 milioni di interessi. Entrano 6 milioni e ne usciranno 10: il bilancio degli investimenti chiuderebbe nettamente in rosso.

 «La Corte dei Conti sta indagando e noi, con un esposto, vogliamo portare il nostro contributo – ha dichiarato Costantini a “la Tribuna”- Con il pretesto del debito, la giunta ha stipulato un contratto di derivati, che sono una specie di gioco di scambio di soldi, del genere: all’inizio io ti do 3 e tu mi dai 6 (cioè tu mi presti 3); dopo una certa data tu mi dai 3 e io ti do 6+2, cioè ti restituisco il debito più gli interessi. Questo è un meccanismo malato che consente di incassare subito denaro ma che scarica il debito sui bilanci successivi, riducendone la capacità di spesa».

«La ristrutturazione del debito è stata resa necessaria per il lascito dell’amministrazione di centrosinistra di ben 150 mutui, di cui tanti in scadenza nel 2015», replica sempre a”la Tribuna”, l’assessore Antonella Caldart.

Maggioranza e opposizione affronteranno la questione derivati anche questa sera in consiglio comunale, che ha tra i punti all’ordine del giorno il bilancio di previsione.