Vittorio Veneto, "storica sentenza sui derivati"
Il capogruppo Pd Dus: "Entrambi i contratti, fortemente voluti dalla Lega e contestati per anni dal PD, sono nulli per quattro motivi"
VITTORIO VENETO - La vicenda dei derivati si arricchisce di un nuovo capitolo. “Il Tribunale di Venezia ha emesso una sentenza storica – dichiara Marco Dus, capogruppo del Pd -. Entrambi i contratti, fortemente voluti dalla Lega e contestati per anni dal PD, sono nulli per quattro motivi. È questa, in sostanza, la decisione riguardante la causa avviata dalla giunta Tonon. Resta da determinare il rimborso al comune di Vittorio Veneto”. I contratti stipulati con la banca risalgono al 2005 e al 2006.
“Il Comune ha incassato differenziali dal 2/1/2006 al 31/12/2015 per un importo complessivo di 6.273.987,69 euro, e paga differenziali dal 30/6/2016 al 31/12/2024 per un importo complessivo di 10.508.795,84 euro. L'onere complessivo del contratto, in termini di flussi di cassa, è quindi quantificabile in 4.234.808,15 euro al netto dell'attualizzazione e dei costi occulti - aggiunge l’esponente dem -. Secondo il Tribunale, in base alle norme del 2003 i contratti stipulati dalla giunta Scottà non erano sottoscrivibili da un’ente locale”.
“In secondo luogo, i due contratti non sono stati approvati dal consiglio comunale, come vorrebbe invece la procedura corretta – dichiara ancora Dus -. I contratti sono inoltre privi dei requisiti essenziali previsti dal codice civile: in particolare per assenza di causa e indeterminatezza dell’oggetto, causa la mancata indicazione del mark to market, l'omessa esplicitazione dei costi impliciti e dei cosidetti "scenari probabilistici" del contratto. Da ultimo sono nulli perché i costi impliciti, dichiarati inesistenti, c’erano eccome: sono stati quantificati dai tecnici incaricati dall’amministrazione Tonon in quasi 500.000 euro”.
“La decisione riguardante l’entità del rimborso verrà presa con tutta probabilità nel mese di ottobre – conferma il sindaco Antonio Miatto -. Rimaniamo in attesa, la controparte potrebbe anche fare ricorso”.