TREVISO – « Provincie enti inutili? Dopo Vardanega, anche Gentilini si è scagliato contro questi Enti definendoli «inutili» visto che svolgono l’unica funzione di essere «serbatoio di politici».

La pensa così anche il consigliere regionale Diego Bottacin (Pd). E tutto questo , sottolinea Bottacin  (nella foto) - mentre continuano anche le iniziative pro-provincia indette da Muraro che la consegnerà i contributi provinciali ai cittadini di Vallà, colpita da una tromba d’aria l’anno scorso, invece di un semplice bonifico, si è imbastita una cerimonia in consiglio provinciale per questa sera, mercoledì 30 giugno.

“L’attivismo di Muraro è volto ad affermare disperatamente un presunto ruolo-chiave delle provincie - ha commentato Bottacin -un ruolo che però non esiste. Gli assetti istituzionali, inoltre, devono essere al servizio del Veneto che vogliamo costruire, non di quello che abbiamo oggi: il futuro del nostro territorio guarda ad altre forme amministrative, in cui le città abbiano un ruolo principale.

Dobbiamo prendere una decisione: vogliamo impostare l’assetto istituzionale guardando con nostalgia indietro, al passato, alle vecchie Provincie, oppure guardando avanti, verso un assetto moderno che abbracci l’intera area metropolitana delle provincie di Treviso, Venezia e Padova?

Si chiede l’ex sindaco di Mogliano che pensa che l’area centrale della regione, costituisce un’unica metropoli sotto ogni punto di vista, ed è divisa solo dai vecchi e obsoleti confini provinciali. “La posizione di Muraro è nostalgicamente errata: abbiamo bisogno di un livello di governo metropolitano che deve essere chiaramente individuato dal nuovo statuto del Veneto.

Per quanto riguarda le Provincie – prosegue Bottacin - è la stessa Upi (Unione Provincie Italiane) che ha dimostrato l’antieconomicità di questo livello amministrativo, che in periodo di crisi economica è semplicemente insostenibile”. L’Upi - spiega l’esponente del Pd - mette in luce quanto le Provincie italiane spendano complessivamente per ognuna delle funzioni loro assegnate.

Si scopre così che le spese correnti delle provincie sono in gran parte assorbite dalle voci di automantenimento (amministrazione e gestione): su 8,5 miliardi di euro di spesa corrente le provincie spendono 2,5 miliardi per il personale e per gli uffici, mentre al trasporto pubblico locale va poco più di un miliardo.

“I dati più sconvolgenti – conclude Bottacin - sono nelle spese di investimento: a 1,5 miliardi della voce “amministrazione” corrispondono solo 800 milioni euro alla pubblica istruzione. Insomma, in Italia le provincie spendono di più per acquisizione, manutenzione straordinaria e arredo delle proprie sedi che non per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza delle scuole superiori di cui hanno competenza”.