BUONA DOMENICA Quando il modo ancor ci offende
I docenti no vax sono rientrati in servizio ma non per svolgere il proprio lavoro. Un precedente preoccupante ma soprattutto un messaggio diseducativo se passa l'idea che "vince il più furbo".
TREVISO - Sono rientrati: non in classe, non in mensa, non in biblioteca; neanche negli uffici della segreteria. Sono ritornati, e basta. Basta così. Perché nessuno sa cosa siano ritornati a fare i docenti no vax.
Avranno almeno di che ringraziare lo Stato, che gli ripristina lo stipendio. E che, dall’altro lato, sottrae risorse preziose alle casse esangui dei singoli istituti per pagare i supplenti fino alla fine dell’anno. Oltre il danno la beffa: si può dire, senza che qualcuno si offenda?
Tre mesi di stipendio congelato ma dal 1 aprile di nuovo a scuola, pagati ma senza lavorare; o meglio: senza poter svolgere le funzioni per le quali sono stati assunti e vengono retribuiti dallo Stato, cioè da tutti noi. Nelle ultime settantadue ore è stata all’impazzata la corsa dei dirigenti scolastici, investiti del compito di ricollocare a dimora dipendenti in cerca d’autore. Cosa da niente visto che con nessuno possono stare, tranne che con se stessi.
Sindacati della scuola, indignati e inviperiti anche a Treviso per un decreto chiamato “Rilancio” ma che tradotto suona “Azzardo” o meglio ancora “Disastro”. Una discriminazione, a detta di tutti, che il “modo ancor m’offende”.
Marco Moretti (Flc Cgil): “Con il decreto del 24 marzo vengono introdotte gravi ed evidenti discriminazioni tra il personale scolastico, a partire dalle indicazioni relative alle sostituzioni, consentite nel caso del personale docente non vaccinato e non consentite, invece, per il personale Ata; non si comprende come potrà continuare, anche da non vaccinato, a svolgere attività di assistenza alla didattica nei laboratori, nelle palestre, nella scuola dell’infanzia, nelle mense e agli alunni con disabilità”.
Lorella Benvegnù segretaria provinciale della Cisl scuola Treviso e Belluno: “Il problema è che questi non meglio definiti compiti prevedono, fra l’altro, anche degli spazi fisici riservati in cui poter essere svolti, cosa che non è affatto scontata nelle nostre scuole. Il tutto rischia di risolversi in una disparità di trattamento fra chi si è regolarmente vaccinato e chi no e in un grande spreco di risorse in un momento in cui la scuole avrebbero bisogno di poter disporre di tutte le risorse possibili per garantire la migliore offerta formativa”.
E poi Salvatore Auci (Snals): “Grave discriminazione rischia di generarsi in ambito lavorativo tra gli stessi operatori”. Voce fuori dal coro la Uil regionale e provinciale: “Rientro docenti sospesi che rientrano in servizio pagati per non lavorare? Un’altra invenzione della propaganda politica che non avendo argomentazioni relative ai pasticci che sta combinando, non trova nulla di meglio che criminalizzare il personale" - dichiara a OggiTreviso il segretario Giuseppe Morgante. La solita risposta di una politica improbabile che, invece di dare risposte concrete ai lavoratori e alla scuola, non fa che creare polemiche e divisioni che non fanno altro che indebolire le istituzioni come la scuola, che rappresenta uno spaccato della società. Una politica e un ministero che non si rendono conto di tagliare il ramo su cui sono seduti”.
La domanda però è un altra: insegnanti (no vax) che sono anche educatori, quale esemplarità suscitano adesso nei loro studenti a scuola se il messaggio, nemmeno troppo velato, recita: “Vince il più furbo”?
Buona domenica