I CARABINIERI ARRESTANO 5 SPACCIATORI
L'operazione "Natale sicuro" ha messo le manette ai polsi di tre trevigiani e due stranieri
| Laura Tuveri |
Treviso - Cinque persone arrestate per spaccio di droga e 13 mila euro sequestrati, proventi dell’attività di spaccio. L’operazione è stata messa a segno la scorsa settimana dai Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Treviso nel quadro dei servizi pianificati per rendere più sicure le festività natalizie.
Sono state effettuate tutta una serie di operazioni che avevano lo scopo di contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti in città e provincia. Sono finiti in manette B. A., nato a Silea nel 1957, sorpreso a Silea con 20 gr. di cocaina; il trevigiano C. L., classe 1969, sorpreso a Treviso con 20 gr. di cocaina); l’algerino B. F., pregiudicato nato nel 1976, sorpreso a Casale sul Sile con 10 gr. di cocaina e 15 gr. di eroina); E. M., nato in Marocco nel 1984, fermato a Maser con 400 gr. di hashish, nascosti nell’intercapedine di uno sportello di autovettura abbandonata e parcheggiata in un appezzamento di campagna); C.C., nato a Treviso nel 1982 intercettato a Mogliano Veneto con 500 gr. di marijuana).
Si trovano sono strati condotti in carcere e messi a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso. L’operazione, con servizi di osservazione e pedinamento, eseguiti anche lungo le vie del centro cittadino, ha consentito di sequestrate droghe di tutte le tipologie ( 50 gr. circa di cocaina, 15 gr. circa di eroina, 400 grammi circa di hashish, 500 gr. circa di marijuana ) nonchè attrezzatura varia necessaria per il confezionamento in dosi.
Gli arresti eseguiti hanno permesso anche di segnalare alla Prefettura diversi consumatori di sostanze stupefacenti: 12 consumatori di droga, persone tra i 20 ed i 40 anni, di svariati ceti sociali, tutti di Treviso Gli spacciatori, pur non facendo parte di uno stesso sodalizio criminale, di fatto, erano in collegamento tra di loro e rifornivano, frequentemente, le stesse persone.
Nel corso delle indagini è stato osservato che alcuni consumatori si rivolgevano a tutti i personaggi arrestati, a seconda del tipo di stupefacente ricercato o, come appurato, nel caso che il loro fornitore principale fosse sprovvisto della droga. In quel caso era lo stesso spacciatore sprovvisto di merce a indirizzare il cliente verso un altro fornitore.