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27 novembre 2024

Mogliano

Cartello con doppia S nazista: la protesa “no green pass” davanti alla scuola di Mogliano

Protagonista un genitore moglianese. Ceschin: “È inaccettabile e pericoloso, non rimaniamo indifferenti”

| Manuel Trevisan |

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| Manuel Trevisan |

La protesa “no green pass” davanti alla scuola di Mogliano

MOGLIANO VENETO – La scritta “green pass, no grazie, è incostituzionale” e la doppia S stilizzata con i simboli runici delle SS. È quanto si legge sul cartello che da alcune settimane un genitore indossa come fosse una maglietta mentre accompagna il figlio alla scuola Verdi di Mogliano Veneto.

A denunciare l’accaduto è Daniele Ceschin, consigliere comunale di minoranza e docente di storia: “Io stesso ho assistito alla scena che si ripete puntualmente ogni mattina, la quale ha infastidito molti genitori, o almeno quelli che conoscono il significato della doppia S stilizzata. Abbiamo già segnalato l’episodio alla Polizia Locale, ma difficilmente si potrà fare qualcosa. Esprimere le proprie posizioni è legittimo, farlo in questo modo non solo è sbagliato ma è anche pericoloso.

Peraltro, ciò accade davanti a una scuola che fa parte di un Istituto intitolato a Marta Minerbi, maestra ebrea esclusa dall’insegnamento nel 1938, il cui marito, Alessandro Ottolenghi, anche lui docente ebreo, è stato deportato con lo stesso convoglio di Primo Levi ed è morto ad Auschwitz nel febbraio del 1944”.

Già qualche tempo fa, quando le piazze iniziavano a riempirsi di “no vax” e “no green pass” intenti ad inneggiare alla libertà di scegliere di non vaccinarsi per non incorrere alle discriminazioni subite dagli ebrei durante la Shoah, era intervenuta l’Associazione Nazionale Ex-Deportati nei campi nazisti.

Parole che, a un mese circa dalla Giornata della Memoria, è bene tenere a mente: “confondere realtà tanto diverse è offesa alla memoria di milioni di uomini, donne e bambini che a causa delle scelte criminali del fascismo e nazismo furono umiliati, torturati, deportati e barbaramente uccisi perché non considerati degni di vivere in nome di una ideologia politica razzista, omofoba, violenta e totalitaria. Abbiate rispetto di quegli uomini e quelle donne che ancora portano sulla propria pelle e nel proprio animo i segni di quelle inenarrabili violenze”.

 


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Manuel Trevisan

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