Case sfitte e ragazzi in cerca di alloggio. Ma "ai profughi non si affitta"
La denuncia di 12 Ponti: "Hanno un lavoro, pagherebbero l'affitto, eppure non trovano una casa"
Gli ospiti della casa 12 Ponti
VITTORIO VENETO - Case sfitte da una parte, persone in cerca di alloggio dall’altro. In mezzo una barriera che impedisce a domanda e offerta di incontrarsi. Il mercato imprenditoriale, a Vittorio Veneto come in altre città, ha negli ultimi tempi un nuovo inghippo che ne impedisce la crescita: il pregiudizio. Ai rifugiati usciti dai centri di accoglienza, non si affitta. Nemmeno se questi hanno un lavoro e delle referenze.
A denunciare la difficoltà per un profugo di trovare un appartamento è l’Associazione 12 Ponti che spiega come ragazzi con un lavoro e disponibilità economiche non riescano a trovare qualcuno disposto ad affittargli una casa. La 12 Ponti, dal 2016, ha avviato un progetto di seconda accoglienza, attraverso il quale il migrante uscito dal centro di prima accoglienza, una volta ottenuto lo status di rifugiato, viene formato per essere un cittadino autonomo. A Vittorio Veneto, l’associazione ha una casa gestita dai migranti. Un posto dove i ragazzi sono di passaggio e dal quale, piano piano, stanno uscendo. Per andarsene, però, devono trovare una casa.
“Qualcosa non funziona? – si chiede la12 Ponti - Ad oltre un anno dal lancio del progetto "Adotta un fratello", e a quasi tre anni dalle prime iniziative e proclami anti-razzisti, non ci è arrivata una, una!, segnalazione di disponibilità di alloggio da proporre in affitto ai nostri ospiti per la fase di autonomia”. Renzo Busatto, presidente dell’Associazione, precisa che oltre a una proposta che si è rivelata fallimentare e a una fuori portata, non c’è stata persona che abbia messo a disposizione la propria abitazione e che anche attraverso le agenzie immobiliari pare impossibile trovare un alloggio a questi ragazzi.
“Al momento – spiega Busatto – sono due i giovani che hanno un lavoro e che sono pronti a uscire dalla casa 12 ponti. Possono pagare un affitto, sui 400, 500 euro in due, e noi siamo pronti a garantire per loro: sia rassicurando che sono brave persone, sia per quanto riguarda la copertura delle spese. Questi due hanno bisogno di un tetto adesso ma nei prossimi mesi saranno altri i ragazzi che dovranno lasciare la casa. I giovani lavorano a Vittorio Veneto, Cappella Maggiore, Orsago, ed è nel vittoriese che cercano un alloggio, non avendo i mezzi per potersi spostare lontano per raggiungere il luogo di lavoro. Noi saremmo anche disposti a firmare il contratto di affitto come Associazione, ma nonostante questo nessuno si è fatto avanti”.
Non è la prima volta che cittadini stranieri denunciano il fatto di essere stati discriminati per la loro etnia dai proprietari delle abitazioni in affitto. A Cappella Maggiore a una donna marocchina era stato espressamente detto da varie agenzie che “i proprietari non affittano a stranieri”.
Eppure, nella casa 12 ponti, dove da oltre due anni vivono una decina di profughi per volta, autogestendosi con l’aiuto dei volontari, non ci sono mai stati problemi. Anzi: i ragazzi hanno portato nuova vita alla casa e, coltivando pomodori, cipolle, patate, anche alla terra. Facendo letteralmente rinascere un luogo.
Per informazioni o proposte, 12 Ponti: 333 263 6638