Conegliano - In molte città del mondo industrializzato, a partire dalla fine degli anni ’70, ha preso avvio un processo di dismissione di importanti complessi industriali, molto spesso localizzati proprio nel centro delle stesse città. Il recupero di queste aree è sicuramente uno dei grandi processi attraverso il quale una città, in questo caso Conegliano, può costruirsi una nuova immagine composta da nuovi manufatti architettonici e nuovi assetti urbanistici.

Il caso delle “due torri verdi” di Piazzaffari, progettate dall’arch. Boris Podrecca, è un tipico esempio di recupero di una porzione di città rimasta in disuso. La riqualificazione del sito in cui sorgeva la mensa Zanussi si presenta però anche come un caso emblematico nel contesto delle piccole e medie città italiane, interessate da interventi di riqualificazione urbana, in cui diversi attori intervengono all’interno del processo di trasformazione.

Proprio a fronte delle peculiarità del caso, alcuni studenti della Facoltà di Pianificazione del Territorio – Università IUAV di Venezia – hanno deciso di occuparsene per riflettere sui conflitti che molto spesso si vengono a generare di fronte ad interventi di questo tipo, che hanno per oggetto i cosiddetti “vuoti urbani”.

Il lavoro di ricerca condotto sarà costituito da una serie di “tappe”, ritenute fondamentali per ricostruire la vicenda che viene riconosciuta come problematica. Il caso verrà pertanto ricostruito attraverso una prima analisi del contesto nel quale le opere architettoniche si inseriscono, nonchè attraverso delle operazioni di analisi del programma di riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale (PIRUEA), della mappa degli attori che si sono mobilitati nel processo ed infine attraverso una lettura della rassegna stampa e delle interviste che coinvolgeranno sia gli attori qualificati sia i cittadini residenti.

 

^{In foto: in alto il nuovo quartiere Setteborghi - a sinistra gli studenti IUAV che studieranno il caso delle torri verdi}