FINLANDIA - Un tribunale finlandese ha emesso una sentenza storica nei confronti di Julius Kivimäki, noto con il nome d'arte "Zeekill", uno degli hacker più attivi d'Europa. Kivimäki è stato condannato a sei anni e tre mesi di carcere per una serie di gravi reati legati al cybercrimine, tra cui la violazione di dati personali, tentativi di ricatto e diffusione di informazioni lesive della vita privata.

Il caso risale al 2018, quando Kivimäki ha hackerato il sistema informatico del centro di psicoterapia Vastaamo, rubando il database personale di oltre 33.000 pazienti. Successivamente, ha tentato di ricattare la struttura, chiedendo un pagamento di circa 370.000 euro per non divulgare i dati. Di fronte al rifiuto dei vertici del centro, si è rivolto direttamente ai pazienti, minacciando di pubblicare le informazioni sul dark web se non avessero versato una somma di denaro entro 24 ore.

Il tribunale ha definito i crimini di Kivimäki "spietati" e "altamente dannosi", soprattutto considerando le conseguenze devastanti sullo stato psicologico delle vittime coinvolte. Alcune persone, dopo la divulgazione dei loro dati personali, hanno tragically perso la vita, secondo quanto dichiarato dall'avvocato Jenni Raiskio, che rappresenta più di 1500 clienti colpiti dall'hackeraggio.

Julius Kivimäki, noto con lo pseudonimo "Zeekill", era già stato coinvolto in attività di cybercrimine fin da giovanissimo. La sua prima condanna risale all'età di 15 anni, quando è stato trovato colpevole di aver violato oltre 50.000 server utilizzando software da lui stesso sviluppato.

Dopo il caso Vastaamo, Kivimäki è stato nel mirino della giustizia finlandese per circa due anni, e contro di lui era stata emessa un'allerta europea. La sua condanna segna un importante passo avanti nella lotta contro il cybercrimine e invia un forte messaggio di deterrenza agli hacker che minacciano la sicurezza e la privacy online.

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