Caso Filippetto: il Pd di Castelfranco chiede le dimissioni del sindaco Marcon
La notizia della selezione dell'attuale assessore ai Lavori pubblici come segretario del presidente della provincia di Treviso ha causato l'indignazione dei democratici castellani.
CASTELFRANCO - «Fino a quando dunque, Stefano, abuserai della nostra pazienza?». Se il Consiglio comunale di Castelfranco fosse magicamente trasportato indietro nel tempo, ai giorni dell'antica Roma, ce lo immaginiamo così Sebastiano Sartoretto, capogruppo dem e di professione avvocato come il celebre Cicerone, mentre si rivolge al Catilina di turno, ossia il sindaco Stefano Marcon.
In questo caso il nodo della questione non è naturalmente una congiura ai danni dello Stato, ma un atto (l'ennesimo, secondo l'accusa) con cui il primo cittadino danneggerebbe l'onorabilità dell'amministrazione di Castelfranco.
Era notizia delle settimane scorse l'ipotesi delle dimissioni dell'attuale assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Filippetto, giustificate da motivazioni di carattere personale. Vedendolo continuare a ricoprire il proprio ruolo di assessore, venerdì sera, durante la seduta del Consiglio comunale, Sebastiano Sartoretto aveva chiesto espressamente al sindaco Marcon delucidazioni sulle ventilate dimissioni di Filippetto e di Roberto Marconato, assessore all Sanità. Il sindaco si era trincerato dietro il regolamento comunale, che non prevedeva una risposta esplicita all'interrogazione di Sartoretto, avvenuta in sede di comunicazioni, rimandando la discussione al prossimo Consiglio comunale.
Sabato mattina, la sorpresa: un noto quotidiano cartaceo locale riportava la notizia della prossima assunzione di Roberto FIlippetto come segretario part-time (18 ore settimanali) del presidente della Provincia di Treviso, carica ricoperta dallo stesso Marcon. Filippetto si dividerebbe dunque tra il Comune di Castelfranco e la sede della Provincia, ricoprendo contemporaneamente le due funzioni di assessore e segretario.
A questa notizia, Sebastiano Sartoretto e il suo gruppo consiliare hanno lanciato pesanti strali di condanna alle azioni del sindaco, chiedendone le dimissioni. Da un lato Marcon è accusato aver rilasciato dichiarazioni alla stampa prima di informare il Consiglio comunale, organo rappresentativo della comunità cittadina. Dall'altro vi sono i dubbi sollevati sulla selezione che ha portato alla nomina di Filippetto, capace a quasi 67 anni di superare altri 21 candidati, in un bando che richiedeva come unici requisiti il possesso di un diploma di scuola superiore, saper usare gli strumenti informatici più diffusi e conoscere la lingua inglese. Nel sito della Provincia non sono presenti gli esiti della selezione, per cui non è possibile conoscere il nome degli altri candidati, né è indicato il compenso, che, essendo part-time, dovrebbe aggirarsi a circa 1600 euro lordi mensili.
Sebastiano Sartoretto rivolge ora parole infuocate contro il sindaco Marcon: «La vicenda è a dir poco scandalosa e dimostra quale sia il rapporto del sindaco con l’amministrazione comunale di Castelfranco, dove Marcon si comporta come i più beceri faccendieri della politica. La selezione della Provincia appare una farsa e dovrebbe suscitare indignazione all’interno della stessa Lega, dove sono presenti persone ben più preparate e interessate alla cosa pubblica».
«Marcon ha sostanzialmente rotto gli argini – prosegue il capogruppo dem – e ritiene di poter fare tutto quello che vuole. Mi auguro che qualcuno nella Lega batta un colpo e dica “Marcon, adesso basta!”, così come auspico che la magistratura penale e contabile ponga lo sguardo sulla giunta di Castelfranco. Io come consigliere provinciale di opposizione chiederò quanto prima copia di tutti gli atti riguardanti questa selezione. Nel frattempo dico solo una cosa a Marcon: vergognati».