"Il centro muore, librerie in crisi": le soluzioni dei candidati alla Tarantola
Hanno risposto all'appello del libraio Alessandro Tarantola
| Isabella Loschi |
TREVISO - «Cari candidati, chi vi scrive è il titolare di una storica libreria indipendente della città, che della propria indipendenza ha sempre fatto un vanto. La mia è contemporaneamente una richiesta di aiuto e una sfida. Rappresento una piccola realtà culturale ed economica in gravissime difficoltà che lotta quotidianamente per rimanere aperta contro tutto e tutti. Non sono infatti solo uno dei tanti negozianti vittima di una crisi devastante, ma sono un “mercante di libri”, cioé di cultura, in un contesto in cui la cultura appare, in questa città, una cenerentola patendo nel contempo un forte calo delle vendite, la concorrenza delle catene nonché del web, una politica delle case editrici molto penalizzante, il caro affitti e lo svuotamento culturale cittadino. Una tempesta perfetta che dovrebbe indurmi a chiudere. E invece io resto ostinatamente in trincea per tenere in vita il mio negozio, perché penso che una città in cui le librerie chiudono sia orrenda. A chi di voi vincerà le elezioni toccherà il compito di decidere cosa questa città, svuotata da politiche urbanistiche incomprensibili, deve diventare: se solo un arido centro commerciale; oppure un centro vivo, caratteristico, con un cuore e una personalità».
Con questa lettera aperta, Alessandro Tarantola (in foto), storico libraio trevigiano in via Santa Margherita, ha scritto ai candidati sindaco di Treviso, invitandoli assieme a colleghi librai e cittadini ad un confronto, «perché non basta lamentarsi e fare inutili promesse», dice Tarantola «bisogna agire».
E i candidati hanno risposto subito all’appello per illustrare le loro soluzioni presentandosi tutti alla libreria Tarantola, meno uno, Gentilini che di dibattiti e confronti non ne vuole fare. A fare le veci di Massimo Zanetti, assente giustificato, è stato Prando Prandi. Tutti sembrano essere d’accordo sul primo punto: per ridare vita alle librerie, e a tutti i commercianti, è necessario rivitalizzare il centro storico.
Alcuni dei candidati durante il dibattito alla Trantola con i librai e i cittadini
«E’ fondamentale – dice il candidato Beppe Mauro - agevolare gli imprenditori che vogliano investire nell’adeguamento delle proprie attività alle nuove esigenze del mercato, con procedure meno burocratiche, senza oneri e con tempi rapidi. La pubblica amministrazione, anche a livello locale, è il massimo sforzo per garantire le migliori condizioni di lavoro alle attività commerciali, librerie comprese». Secondo Giovanni Manildo per ripartire «è necessario ripopolare il centro storico. L’accesso in città va costruito con politiche diverse per i parcheggi e per i mezzi di trasporto pubblici. Il Comune deve essere regista e con i commercianti “fare rete”: solo così si darebbe nuovo slancio alle attività commerciali e alla librerie».
«Innovazione digitale e una Treviso più fruibile», sono le soluzioni di Alessia Bellon, «attraverso energie vive ed eventi che partono dal basso bisogna mettere in risalto le eccellenze di questa città, con percorsi di shopping e cultura e spazi intelligenti e più fruibili per i giovani». Accusa l’amministrazione in carica Prandi, per non aver promosso le eccellenze trevigiane, nascondendosi dietro alla mancanza di soldi: «I soldi saltano fuori quando si ha un buon prodotto da promuovere. La città deve trasformarsi in un prodotto con capacità di attrazione». Alessandro Gnocchi, invece sottolinea la necessità di un marketing territoriale per rilanciare la città e la «necessità da parte degli amministratori di ascoltare: Treviso va ripensata attraverso un confronto con i cittadini e le categorie».