VITTORIO VENETO - Chi paga la messa in sicurezza della frana del Fadalto? Il comune di Vittorio Veneto ha dovuto ingaggiare un avvocato per sbrogliare una matassa che si fa ogni giorno sempre più complessa: intanto la strada continua ad essere aperta a senso unico durante il giorno, mentre di notte rimane chiusa.

Causando da mesi disagi al traffico. La frana risale infatti al giugno scorso, quando terra e detriti avevano invaso la strada statale 51 di Alemagna nei pressi dell’abitato di Nove. Si era aperto quindi un tavolo tecnico, composto da Regione, Autostrade per l’Italia, Ferrovie dello Stato, Provincia, Comune e Prefettura.

Gli enti riuniti nel summit avevano quindi chiesto all’Avvocatura di Stato di Venezia un parere, per individuare i soggetti tenuti alla messa in sicurezza del costone franoso. L’Avvocatura aveva risposto che sarebbero stati i proprietari dei terreni da cui si origina la frana a farsi carico della messa in sicurezza, per un costo totale di 354mila euro. Durante i successivi incontri, però, i privati si erano opposti a qualsiasi tipo di esborso per l’intervento.

Il tutto in assenza – peraltro – di una soluzione progettuale adeguata e definitiva per la soluzione del problema frane in quella zona.Visti tutti questi elementi, il comune ha deciso di incaricare l’avvocato Paolo Piva di Venezia, professore esperto in diritto amministrativo.

Affiancherà gli uffici comunali che dovranno elaborare eventualmente un’ordinanza per la messa in sicurezza, e sarà di supporto per la partecipazione dell’amministrazione Tonon al prossimo tavolo tecnico, previsto per il 20 febbraio.

Spetta infatti al comune scrivere una eventuale ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica, ed il professionista aiuterà gli uffici a muoversi all’interno di questo quadro complesso.