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29 settembre 2024

Treviso

CHI PENSA AI POVERI DEL VENETO?

Se lo chiede il consigliere regionale Nicola Atalmi che si domanda anche il ruolo dei ministri veneti

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

CHI PENSA AI POVERI DEL VENETO?

Treviso - Nicola Atalmi, consigliere regionale dei Comunisti italiani interviene ancora sulla “social card” denunciando problemi nell’acquisizione del denaro contenuto nella tessera. “I primi dati che emergono dalla distribuzione dell’ennesima trovata pubblicitaria berlusconiana ci confermano i nostri peggiori sospetti. In occasione della finanziaria regionale – ricorda Atalmi - avevo già espresso le mie preoccupazioni per come sarebbe stata distribuita e per come avrebbe funzionato la vergognosa “Misery card”.

L’esponete della sinistra afferma, infatti, che “non passa giorno che non arrivino notizie di umiliazioni subite da anziani indigenti che sono costretti a restituire la merce acquistata con la famosa social card o perché l'esercizio commerciale non la accetta o perché la carta è senza credito. Ora - prosegue il consigliere - arrivano conferme sul fatto che l'80% delle carte è stata distribuita al centro e al sud che l'hanno ricevuta un siciliano su 52 contro la media di uno su 400 al Nord e i pochi veneti che l'hanno ricevuta hanno scoperto che una carta su tre è senza credito”.

Questa è la denuncia del consigliere regionale che aggiunge: “Questo Governo non fa nulla per reagire alla crisi finanziaria globale, che si limita a proporre umilianti tessere di povertà poi è anche ingiusto quando le distribuisce. Questo Governo che dovrebbe essere attento alle ragioni del nord continua a coprire di soldi Roma e usa le scarse risorse per le persone in difficoltà mandandole solo al sud". "Dove sono finiti - conclude Atalmi - i leghisti che volevano aiutare le famiglie di pura razza etnica veneta con il fondo per il prestito d'onore? Che fanno Manzato, Ciambetti e Sernagiotto a Venezia? Che fanno Zaia e Sacconi a Roma? È proprio il caso di tornare a dirlo "sveja veneti".

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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