Il comune di Vittorio Veneto organizza la Settimana contro il razzismo, ma esclude le associazioni di accoglienza
La denuncia delle associazioni "12 ponti" e "Rete di cittadinanza solidale"
VITTORIO VENETO - L’accoglienza dei migranti fa ancora discutere a Vittorio Veneto. Questa volta però non sono le forze politiche che si oppongono all’arrivo dei profughi ad animare la polemica, ma le stesse associazioni che si occupano di integrazione.
Motivo del contendere? L’organizzazione – da parte del comune – della Settimana di azione contro il razzismo, per la quale l’amministrazione Tonon ha ricevuto ben 10mila euro dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali).
Oggi le associazioni “12 ponti” e “Rete di cittadinanza solidale”, che si occupano quotidianamente di accoglienza, hanno espresso “sconcerto e amarezza per essere venute a conoscenza di questa iniziativa solo a percorso progettuale concluso e attraverso la stampa”.
Vittorio Veneto sarà l’unico comune in regione ad organizzare la Settimana di azione contro il razzismo: a quanto pare, però, senza la partecipazione delle associazioni di volontariato.
“Riteniamo che questa avrebbe potuto essere una ottima occasione per mettere a confronto le attività e le esperienze di tutti, al fine di evitare le sovrapposizioni e gli sprechi di energie dovute alla mancanza di reti di interconnessione e l'assenza di progettazione comune – prosegue la nota diffusa oggi - Avrebbe potuto essere il primo atto per la costituzione di un tavolo permanente di collaborazione e consultazione tra amministrazione, associazioni e enti gestori, che noi da tempo chiediamo, senza purtroppo avere risposta”.
E’ arrivato quindi al sindaco Roberto Tonon l’invito all’attivazione proprio di quel tavolo permanente, “per una vera accoglienza, per l’integrazione e l’antirazzismo”.