CONFIDI IN AUMENTO, MA LE BANCHE FRENANO
Nel primo semestre Venetofidi ha deliberato oltre 77 milioni di euro di finanziamenti. Ma serve che la Regione eroghi quanto promesso negli ultimi due anni a favore dei Confidi
| Laura Tuveri |
TREVISO - Nel primo semestre del 2010 sono aumentate del 5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009 le richieste di finanziamenti a Venetofidi, il consorzio che riunisce i sei confidi di Casartigiani Veneto.
Complessivamente Venetofidi ha deliberato l’erogazione di oltre 77 milioni euro per le aziende artigiane del Veneto. Solo che spesso ha incontrato gli ostacoli posti degli istituti di credito, visto che è infatti raddoppiata rispetto al 2009 la percentuale delle richieste bocciate dalle banche.
Solo in provincia di Treviso il 24 per cento delle richieste garantite da Venetofidi sono state respinte, il 22 per cento a Padova, il 10 per cento a Verona. Dati significativi che si spiegano solo con l’inasprimento delle garanzie richieste dagli istituti di credito. Se fino all’anno scorso era sufficiente garantire il 50 per cento delle richieste attraverso il fondo consortile nel 2010, oggi si è arrivati fino all’80 per cento.
A conferma di tutto ciò, anche il fatto che in molte provincie è salita la percentuale dei finanziamenti ridotti rispetto alle richieste, ben il 16 per cento a Padova e il 15 per cento a Verona. “La Regione deve erogare urgentemente quanto promesso negli ultimi due anni a favore dei Confidi.
Solo così potremmo continuare a garantire le imprese. – ha commentato Roberto Pignata, presidente di Casartigiani Veneto - A tal fine assume ancor più importanza la costituzione sul piano regionale di “Rete Imprese Italia”, un fronte comune per chiedere un aumento degli interventi creditizi alla Regione e per trattare con le banche”.
Dei 77 milioni di euro deliberati dai Confidi, solo il 14 per cento era richiesto dagli artigiani per investimenti. “A fare la parte del leone restano dunque le spese per il funzionamento delle piccole medie imprese, la necessità di liquidi. – ha spiegato il presidente di Venetofidi Andrea Garbo - Segno inequivocabile che la crisi morde ancora duramente il settore”.