Cordignano: "Il Comune ritiene di non avere responsabilità sull’alluvione del Meschio"
Il sindaco scrive a Genio Civile, Consorzio e proprietari della centralina idroelettrica sul Meschio
| Claudia Borsoi |
CORDIGNANO – Tre lettere, una indirizzata al Genio Civile di Treviso, l’altra al Consorzio di bonifica Piave e la terza ai proprietari della centralina idroelettrica sul Meschio in località Pinè. Le ha inviate lunedì il sindaco Alessandro Biz per mettere nero su bianco i fatti accaduti il 6 dicembre, quando il Meschio è esondato ed ha rotto l’argine allagando circa 500 case e attività commerciali del paese. Obiettivo delle lettere è anche mettere in chiaro eventuali responsabilità sull’accaduto.
«Il Comune ritiene di non avere responsabilità sull’evento alluvionale, per questo ha scritto agli enti deputati alla manutenzione dei corsi d’acqua, cioè il Genio Civile e il Consorzio di bonifica Piave, ma anche ai proprietari della centralina installata in località Pinè in prossimità della quale il Meschio è esondato – spiega l’assessore Carlo Baggio che ha le deleghe ad ambiente, tutela del territorio e protezione civile -. Chiediamo di sapere quali interventi intendono fare di qui in avanti per prevenire ed evitare eventi simili in futuro, e chiediamo inoltre di sapere perché il Meschio sia esondato. Vorremmo poi sapere se le paratie, che, se alzate, possono deviare l’acqua in eccesso nei bacini di laminazione “Cave Merotto” e di Santo Stefano, siano state aperte alla luce dell’allerta meteo o siano rimaste chiuse».