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13 maggio 2024

Treviso

COSA CHIEDONO I PAZIENTI? DI ESSERE ASCOLTATI DAI MEDICI

A dirlo è il monitoraggio dell'Usl 9 sulla "Qualità percepita"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

COSA CHIEDONO I PAZIENTI? DI ESSERE ASCOLTATI DAI MEDICI

TREVISO – Altro che liste d'attesa più corte e parcheggi più liberi. Quello che i pazienti veramente chiedono è che i medici li ascoltino un po' di più.

E' questo il dato più eclatante che balza all'occhio spulciando le tabelle del monitoraggio della “Qualità percepita”, frutto di oltre 6.500 questionari raccolti nel 2011 dall'Uls 9, presentato ieri pomeriggio al Ca' Foncello. L'11 per cento dei pazienti, infatti, quindi più di uno ogni dieci, è convinto che le informazioni e le spiegazioni ricevute dai dottori nel contesto di un ricovero lascino parecchio a desiderare. Va meglio se si parla degli infermieri: solamente il 4,6 per cento delle persone che ci hanno avuto a che fare li sente distanti.

Più in generale praticamente tutti considerano il personale sanitario disponibile e gentile, ma allo stesso tempo per il 9,5 per cento questo dovrebbe dedicare un po' più tempo all'ascolto. “Su questo versante c'è una forte richiesta – ammette l'azienda sanitaria – ci stiamo lavorando e ci stiamo mettendo in gioco per fare in modo che questa possa avere una risposta quanto prima”.

L'indagine serve anche a questo. Anzi, soprattutto a questo. Visto che l'obiettivo dichiarato non era quello di celebrare il 90 per cento dei pazienti soddisfatti, ma quello di andare a scovare le cose che si possono migliorare. Tra queste ultime, stando sempre in tema di ascolto e spiegazione, ci sono pure le informazioni sui farmaci che i pazienti devono prendere una volta finito il ricovero e tornati a casa: per il 10,7 per cento delle persone non sono sufficientemente chiare.

Ma la lista delle cose da far meglio non finisce qui. Per il 22,4 per cento degli utenti la segnaletica, indispensabile per raggiungere i diversi settori in un nosocomio sempre più articolato, non è per nulla sufficiente. Così come c'è la necessità, secondo il 10 per cento, di migliorare il comfort delle sale di attesa.

Tra le tabelle del monitoraggio, inoltre, fa capolino anche al vita di ospedale vera e propria. Per l'11,9 per cento la degenza è tutt'altro che tranquilla. Quali gli elementi di disturbo? La presenza di chi parla a voce troppo alta e di chi, nonostante sia all'interno di un reparto, ha sempre il cellulare a portata di mano. Poi, si sa, la convivenza non è mai una passeggiata. Tanto che ben il 33,2 per cento dei ricoverati, più di uno ogni tre, lamenta di essere stato disturbato durante la notte dagli altri pazienti.

Infine, viene sfatato un mito: per la maggior parte delle persone il cibo servito dalla mensa è di buona qualità. Al massimo il menù dovrebbe essere un po' più personalizzabile. Ma, comunque, non si mangia male.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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