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27 novembre 2024

Vittorio Veneto

"A Da Re abbiamo chiesto trasparenza. Ma non c'è stata"

Intervista a Giorgio De Bastiani, capogruppo consiliare Lista Civica De Bastiani

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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VITTORIO VENETO - Proseguiamo il nostro percorso, all'interno del dossier "verso le elezioni amministrative di Vittorio Veneto". Partiamo con le interviste ai consiglieri comunali più rappresentativi, eletti nel 2009. Furono sette i candidati sindaci, tra questi anche Giorgio De Bastiani, che fu il terzo, in riferimento al consenso ricevuto, dopo il sindaco Gianantonio Da Re e Giuseppe Costa. De Bastiani ottenne 3475 voti, pari al 20,5 % circa.

A favore della sua elezione si impegnarono quattro liste: a)Lista Civica De Bastiani sindaco: voti 879 (5,55%), b) Pdl: voti 1562 (9,88 %), c) UDC: 586 (3,70%), d)Vittorio Vive:251 (1,58%). Con Giorgio De Bastiani entrarono in Consiglio Comunale per il Pdl Mirco Campodall'orto e, per la lista civica De Bastiani, Nazzareno De Nardi, medico di medicina generale.

 

A meno di un anno dalle elezioni amministrative, qual è il rapporto tra te e gli amici, che ti avevano sostenuto nella competizione?

In riferimento alle due liste, che si richiamavano ai partiti nazionali, la situazione è notevolmente cambiata rispetto al periodo della scorsa campagna elettorale. Io ero simpatizzante del Pdl, ma rispetto a quanto successo nel PdL negli ultimi due anni, mi sento attualmente in una posizione di attesa. Nella nostra realtà comunale,poi, ci sono stati atteggiamenti non in sintonia con la posizione di minoranza, concordata da tutti coloro che mi avevano appoggiato. Mirco Campodall'orto, a titolo personale si è dissociato quasi sistematicamente, partecipando alle riunioni della maggioranza e votando sempre per la maggioranza. C'è stato un incontro con il coordinatore provinciale del PDL, Chies, che ha ribadito che il PDL vittoriese era e rimane all'opposizione della Giunta leghista vittoriese, ma il consigliere Mirco Campodall’orto non ha ascoltato neanche le direttive del coordinatore provinciale. Anche l'involuzione dell' UDC degli ultimi tempi ha segnato un percorso in salita, tra l'altro in consiglio la lista non riuscì a far eleggere nessun candidato.

 

Ma i rapporti iniziali nel 2009 con il sindaco Da Re erano i stati impostati e improntati a una disponibilità a collaborare. Ma poi come sono andate le cose?

Nella fase iniziale c'è stato un confronto, in base al quale la Giunta Da Re avrebbe dovuto fare propri alcuni punti programmatici dei nostri due gruppi consiliari. Questo non è avvenuto e pertanto siamo rimasti totalmente alternativi alla maggioranza. Noi chiedevamo ad esempio anche trasparenza negli atti amministrativi, ma non c'è stata assolutamente chiarezza, basti pensare alle cosiddette delibere fantasma, l'ultima delle quali, e per l'ennesima volta, riguarda la ex-Mafil.

 

In riferimento alle delibere fantasma, quali passi avete compiuto? Sono intervenuti organi superiori?

Abbiamo rappresentato la situazione di disagio, anche formalmente, alla Prefettura di Treviso, denunziando situazioni anomale, in riferimento a una decina di delibere fantasma. Non abbiamo avuto risposte formali, ma abbiamo constatato che le nostre segnalazioni avevano prodotto come effetto il rattoppo delle situazioni più macroscopiche (ad esempio delibere vuote, che sono state scritte solo dopo i nostri reclami). Successivamente la situazione è per un periodo migliorata, ma qualche settimana fa il caso ex-Mafil ha riproposto ai Vittoriesi una nuova delibera fantasma, prontamente e curiosamente annullata dopo l’ultimo consiglio comunale.

 

L'ultimo consiglio del 12 agosto ha visto momenti di tensione, soprattutto in riferimento alla proposta di ordine del giorno sulla legge referendaria per l'indipendenza del Veneto. Come sono andate le cose dal tuo punto di vista?

Nel momento in cui bisognava mettere in votazione l'ordine del giorno, nel corso della discussione il consigliere Mirco Campodall'orto aveva dichiarato formalmente che non avrebbe votato e che sarebbe uscito dall'aula, cosa che fece. A quel punto sarebbe venuto a mancare il numero legale, perché erano rimasti in aula solo 10 consiglieri di maggioranza, numero non sufficiente per approvare il punto in discussione. Il presidente del consiglio comunale, Ennio Antiga, con il solito stile, che più volte ho definito "anarchico", ha permesso al consigliere Campodall'orto di rientrare in aula, affinchè votasse per la maggioranza, salvandola, applicando ancora una volta il regolamento a favore del suo partito (la lega) e non a tutela dell’intero consiglio comunale e del suo regolare funzionamento.

 

Cosa ci si può ragionevolmente aspettare da coloro che ti avevano sostenuto per la prossima elezione?

Sono tante le idee e i percorsi possibili, ma in questo momento la vera certezza, l'unica è questa: non c'è possibilità di dialogo con questa amministrazione uscente, insomma non ci sono i minimi presupposti per una collaborazione.

 

Allora c'è stato sempre muro contro muro con la maggioranza?

Solamente con alcuni consiglieri di maggioranza ci si è potuto confrontare, è mancata la possibilità di un qualsiasi dialogo con un'unica eccezione, quando il nostro vescovo Corrado Pizziolo ha partecipato al consiglio comunale. Del resto basta domandare a chi talvolta ha potuto assistere ai nostri consigli! All’interno della maggioranza, comunque, alcuni consiglieri non hanno mai fatto sentire la loro voce, e altri, negli ultimi tempi, hanno mostrato qualche problema di convergenza, al punto che, all’ultimo consiglio comunale del 12 agosto, mancavano alcuni consiglieri di maggioranza. Del resto la Lega di Vittorio non può non risentire di quello che succede ai livelli più alti, da quello trevigiano, a quello regionale e nazionale Potrebbe tuttavia essere sottolineata la presenza equilibrata dei consiglieri Valenti e Trubian, che a volte apertamente ed esplicitamente hanno fatto capire che non erano burattini nelle mani del burattinaio.

 

Uno degli argomenti ancora sotto i riflettori riguarda l'ospedale.

Sicuramente è da approfondire, ma vorrei ricordare che il sottoscritto, ben supportato dal gruppo di lavoro che regolarmente e costantemente mi affianca, già nel marzo 2011 aveva sollevato il problema del nostro ospedale, basandosi su documenti certi ovviamente in quel momento ancora modificabili e perfezionabili e che sarebbero diventati successivamente le attuali schede ospedaliere. Avevamo sollevato il problema che l'amministrazione e la maggioranza non avevano capito in quel momento, sottovalutandolo. Intervenne in consiglio comunale anche l'assessore regionale alla Sanitá Coletto, che avrebbe dovuto capire le posizioni del consiglio, ma dai frutti non risulta che ci sia stata un'attenzione sufficiente.

 

Velocemente qualche battuta su ciò che ti ha colpito maggiormente.

La trasparenza amministrativa non è stata il piatto forte di questa maggioranza, lo avevamo denunciato già nei primi mesi successivi alle elezioni e la situazione sicuramente non è migliorata fino a questo momento. Ci siamo impegnati su vari temi tra i quali anchequello delicato della manutenzione delle scuole, che due anni fa, grazie alla disponibilità dell'assessore Fasan portò alla modifica del piano delle opere pubbliche, con l'inserimento ad esempio di una richiesta specifica per la scuola elementare Parravicini. Un altro argomento importante e delicato da noi trattato in maniera particolare è quello riguardante i cosiddetti derivati con i suoi risvolti negativi e gravi per i bilanci comunali futuri. Pochi, forse anche volutamente in alcuni casi, hanno colto il problema fino in fondo, altri peró, man mano che emergono informazioni piú complete sulla questione, incominciano ad aprire gli occhi. Vista la particolaritá anche tecnica del problema, avevo proposto la possibilitá di un tavolo bilaterale con due tecnici, espressione di maggioranza e minoranza, con la partecipazione di un garante votato da tutto il consiglio. La maggioranza invece ha portato in consiglio un tecnico garante della sola maggioranza, che, tutto sommato ha confermato solamente che rispetto a quanto era stato pattuito e stabilito, non sarebbe stato pagato un euro in più. Ma questa non era la risposta al problema da noi sollevato era solo lo "zuccherino", che l'amministrazione voleva tentare di dare ai Cittadini vittoriesi!

 

Ma in soldoni facciamo capire a tutti qual è il problema?

A partire dal 2016 il Comune di Vittorio Veneto e quindi i Cittadini vittoriesi dovranno restituire all'Istituto Bancario in 9 anni 10,5 milioni di euro, dai 600.000 agli 800.000 euro annuali, contro i 6 milioni di euro incassati in questi anni, a partire dal 2005, dalle 3 ultime amministrazioni a guida leghista. Il problema allora era e continua ad essere: il Comune di Vittorio Veneto per questa vicenda deve restituire il 43,3% in più rispetto a quello che è stato incassato, è corretto e normale? È normale che sia venuto alla luce solo quest'anno l'esistenza di costi occulti, come si chiamano tecnicamente, mai dichiarati prima di quest'anno per ben 470.000 euro? La risposta penso sia chiara ed ovvia per tutti, quando si pensi che la maggior parte degli enti locali che aveva sottoscritto contratti simili a quello del nostro Comune hanno chiuso con i vari Istituti bancari queste operazioni finanziarie o per via bonaria o per via legale e sempre a favore degli Enti Locali.

 

E con le opposizioni come siete messi?

C'è stato dialogo e stima reciproca, che ha portato a un clima generale costruttivo e continuativo. Da questo scambio di idee talvolta è stata trovata convergenza positiva per la comunità e altre volte le posizioni sono rimaste diverse, ma sempre all'interno di un rapporto costruttivo e civile.

 

Lunedì prossimo sarà pubblicata l'intervista a Alessandro Valenti, capogruppo di Fprza Vittorio in Consiglio Comunale.

 

 


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