Meno cemento, più associazionismo
Alla vigilia della costituzione della nuova Giunta Tonon diamo (volentieri) eco ai rumors dell’ultima ora
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO – A quanto pare, ci siamo. Il sindaco Tonon sta per sciogliere le riserve. Sta per formare la nuova giunta. Da chi e come sarà composta? Lo spartito sarà un copia/incolla di quello formalizzato dalle precedenti amministrazioni leghiste o conterrà davvero qualche novità?
L’eco della voce dei vittoriesi insiste su tematiche forti: associazionismo e turismo. In campagna elettorale tutti i candidati sindaci avevano – concordemente - ventilato l’ipotesi “Rinascita di Vittorio Veneto” partendo dalle sue potenzialità turistiche, ricettive, culturali. Dalla forza (evidente) del filone legato all’associazionismo e al volontariato.
La conseguenza più ovvia alla vigilia della formazione della nuova giunta? Questa. Anziché tenere disgiunti i referati all’urbanistica, ai lavori pubblici è opinione condivisa che queste deleghe (legate “alle strade e al mattone”, se vogliamo sintetizzare) debbano essere di competenza di un unico assessore. Un ingegnere, magari (Mognol?), che potrebbe, in questo modo, avere una visione globale (e non parziale, o segmentata, o settoriale) di quello che avviene in città a livello urbanistico-edilizio. Non è plausibile – si sottolinea da più parti – che una città con meno di 30 mila abitanti e con una porzione eloquente di case “chiuse” o sfitte debba pensare al rilancio edilizio. A (il nuovo sindaco ce ne scampi!) nuove costruzioni! Cioè a nuovo cemento e nuovi insediamenti! Un assessore per case e strade, insomma, pare sufficiente.
Visto che la giunta, per il bacino di Vittorio Veneto, può e deve contare su cinque assessori con le quote sessuali del caso, si auspica invece da più parti che un referato sia assegnato alla parte più vivace e importante della città: quella legata alle associazioni (stimolo vitale per il territorio), ai quartieri e alla carta vincente del turismo. Perché dunque non prendere spunto da Conegliano? Perché non assegnare a un assessore il compito fondamentale di occuparsi di associazionismo, volontariato e turismo? L’idea – ci suggerisce qualche elettore – non sarebbe nuova, dato che un assessorato di questo tipo darebbe risposte a trent’anni di chiacchiere.
Il referato relativo all’associazionismo, al volontariato, al turismo potrebbe essere sostenuto dall’eventuale vicesindaco, o meglio: da un assessore ad hoc. E i nomi, in questo senso, non mancano.