TREVISO/NEW YORK - Si è svolta presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York la premiazione dell’Italian Reputation Award, riconoscimento conferito a quelle personalità che si sono distinte in ambito reputazionale grazie ad un costante impegno e all’innovazione profusa nei diversi settori professionali per la promozione dell’Italia nel mondo. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra l’Istituto italiano di Cultura di New York diretto da Fabio Finotti, e da Reputation Research, guidato da Davide Ippolito.

Tra i premiati, anche Gianmario Bertollo e Mariasole Pavan, fondatori dell’Associazione Liberi dal Debito e di Legge3.it, che da anni aiuta privati ed imprenditori ad uscire da situazioni di sovraindebitamento.
Il premio, consegnato da Don Luigi Portarulo, parroco della chiesa cattolica Our Lady of Pompeii, è stato assegnato loro: “Per il loro straordinario impegno nel promuovere la Legge Salvasuicidi attraverso ‘Liberi dal Debito’. La loro dedizione nel fornire supporto a coloro che si trovano in situazioni di difficoltà, aiutandoli a liberarsi dai debiti, è un esempio di impegno sociale. Sono inoltre impegnati a sensibilizzare l'opinione pubblica, le istituzioni italiane ed ecclesiastiche sulle problematiche legate al sovraindebitamento. Attraverso la promozione del progetto Io Rispetto hanno contribuito alla diffusione di valori nelle nuove generazioni per un futuro migliore”. Il loro lavoro era iniziato a Treviso, per poi arrivare, grazie ad un team di collaboratori, ad offrire consulenze su tutto il territorio nazionale. Ad oggi sono oltre 210 le famiglie salvate da Legge3.it, stralciando oltre 96,5 milioni di euro di debito.

“Per noi è motivo di enorme orgoglio ricevere questo riconoscimento, che vogliamo condividere con tutti i nostri collaboratori – Commentano Gianmario Bertollo Mariasole Pavan – . Ogni giorno ci confrontiamo con decine di persone in difficoltà, molte delle quali potevano uscire da quell’incubo molto tempo prima, se solo avessero conosciuto gli strumenti che la legge mette a disposizione. Alcuni di loro, addirittura, non sarebbero nemmeno finite in quella situazione se solo in Italia ci fosse una migliore educazione finanziaria. Noi sappiamo cosa vuol dire finire nel baratro, e cerchiamo di fare del nostro meglio per tendere una mano a chi ne ha bisogno”.