Derivati, anche la Corte d’appello dà ragione al comune di Vittorio Veneto
I giudici nel secondo grado hanno confermato la nullità del contratto sottoscritto con Intesa Sanpaolo
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Due a zero per il comune di Vittorio Veneto contro banca Intesa Sanpaolo. Oggetto della disputa giudiziaria i contratti di interest rate swap (derivati) sottoscritti dal comune con l’istituto bancario nel 2005 e nel 2006, ai tempi della seconda giunta Scottà. Dopo il tribunale di Venezia, anche la Corte d’appello ha dato ragione al comune, confermando così la nullità del contratto sottoscritto. Rimane invece da definire l’importo delle somme che il comune non è tenuto a restituire alla banca, somme che fino al 31 dicembre 2024 il comune ha regolarmente inserito nel proprio bilancio ed accantonato in attesa degli esiti della vicenda legale.
A dare notizia del recente sentenza della Corte d’appello è stato l’assessore agli affari legali, Barbara De Nardi (in foto), nel corso del consiglio comunale di ieri sera, lunedì.
«Per motivi di prudenza, erano stati informati solo i capigruppo consiliari, come richiesto dallo studio legale che assiste il comune – afferma l’assessore De Nardi -. Attendiamo ora di capire se servirà anche il terzo grado di giudizio per sancire definitivamente la nullità dei contratti o se dal punto di vista processuale la vicenda si fermerà qui».
Ai tempi dell’amministrazione Tonon il comune di Vittorio Veneto ha rilevato le prime presunte irregolarità sull’operazione derivati, azione legale poi portata avanti dall’amministrazione Miatto. Tra i motivi della richiesta di nullità, la violazione degli artt. 30 e 32 TUF per mancata indicazione del diritto di recesso dell’ente e la violazione del decreto ministeriale n. 389 del 2003, poiché lo Swap del 2005 era una forma atipica di finanziamento, che si poneva al di fuori del perimetro di quel decreto.
La sentenza della Corte d’appello di Venezia emessa a settembre 2024 ha confermato quella del Tribunale di Venezia del 13 aprile 2022 che dichiarava la nullità dei contratti di derivato sottoscritti dal comune con Intesa Sanpaolo. Il comune dal 2022 ha congelato il versamento delle rate per un totale di circa 5 milioni di euro. Da capire se ora la banca farà un nuovo ricorso in Cassazione.
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