DIAGNOSI DELL’ALZHEIMER DAL MEDICO DI BASE
Nuovo strumento messo a punto dall’Usl 8 in collaborazione con l’associazione Iris
Castelfranco – La diagnosi dell’Alzheimer la fa direttamente il medico di base. Accade grazie al nuovo test messo a punto dall’Uls 8 in collaborazione con l’associazione Iris-Insieme per l’Alzheimer. Si tratta di uno strumento rapito che si basa su quattro semplici test da proporre al paziente che presenti sintomi che possono ricondurre alla malattia.
Lo strumento è a disposizione di tutti i medici di medicina generale della Provincia di Treviso che adottano per la gestione della cartella clinica dei pazienti il sistema informatico Iatros. Da qualche settimana, assieme al più recente aggiornamento, è possibile trovare, all’interno della sezione “cartella geriatrica”, un’area dedicata alla diagnosi dell’Alzheimer.
Il medico potrà utilizzarla proponendo i test ai propri pazienti che, in pochi minuti, possono sottoporsi a semplici ma significativi quesiti. La diagnosi si basa su quattro tipologie di test, generalmente utilizzate in ambito neurologico. Si tratta del Mini-Mental State Examination: test con 30 domande, che misura l'abilità cognitiva.
I pazienti vengono poi sottoposti al test ADL (Activity of daily living) per indagare sulle capacità del soggetto di svolgere le attività quotidiane come vestirsi, lavarsi e alimentarsi autonomamente e al test IADL (Instrumental activity of daily living) che verifica le capacità strumentali quotidiane come, ad esempio, il saper o meno contare i soldi.
Infine al paziente viene proposto il Gds, Global Deterioration Scale, per verificare che alla base della patologia del soggetto non via sia una forma di depressione. Completati i quattro test il medico di medicina generale otterrà come risposta dallo strumento un punteggio che, se inferiore a quello fissato, può essere il segnale che il paziente sia affetto da una forma, anche lieve, di Alzheimer.
L’immediatezza di questo strumento è il punto di forza per una malattia la cui diagnosi precoce è essenziale. Infatti, anche se le demenze sono degenerative e non possono essere guarite, l’intervento tempestivo è importante in quanto alcuni farmaci possono essere utilizzati con maggiore efficacia solo nella fase iniziale della patologia.