"DIFFICILE PER I GIUDICI ESSERE LUCIDI DOPO TUTTE QUELLE ORE"
Il padre e la zia di Giuliana: "Forse era meglio rinviare"
| Mauro Favaro |
TREVISO – “I giudici hanno detto che c’è stato un omicidio colposo che, pur con tutte le aggravanti, resta colposo. Non è sicuramente quello che tutti noi speravamo”. Sono le parole che, tra le lacrime, sono riusciti a pronunciare Michele e Antonella Favaro, l’ex compagno di Simone Moreira e la zia della piccola Giuliana, pochi secondi dopo la lettura della sentenza che condanna la 24enne di origini brasiliane a dieci anni di carcere.
“Non c’è più il buonsenso”, ha aggiunto Michele, padre della piccola, rimasto a fissare attonito i banchi dei giudici. I familiari, insomma, si aspettavano una sentenza che confermasse per Simone l’accusa di omicidio per aver volontariamente gettato la figlia nelle fredde acque del torrente. Ma così non è andata. E adesso i dubbi montano.
“Forse era meglio rinviare la camera di consiglio – ha provato a fare il punto Antonella – perché i giudici non possono essere lucidi dopo tutta una giornata passata ad ascoltare gli interventi in aula».
“Se ci aspettavamo l’ergastolo? – conclude la zia – in realtà non abbiamo mai pensato alla possibile condanna, l’abbiamo sempre messa in secondo piano rispetto alla cosa fondamentale: definire le colpe di quanto accaduto in riva al Monticano”. E per questo adesso ricorreranno in appello.