Donazzan appesa al filo: mozione di sfiducia in Consiglio regionale
Intanto sul web spopola il photomob #donazzandimettiti degli studenti medi e universitari
| Tommaso Colla |
TREVISO - In Consiglio regionale Elena Donazzan non si è cimentata in un bis delle canzonette del ventennio ma ha sentito altri cantargliele per le rime. Rimediando pure una mozione di sfiducia. Ma a metterla in discussione non è solo la politica: è il mondo della scuola in Veneto che da tempo, per via del suo operato, l’ha messa sul banco degli imputati. Gli studenti - in attesa del verdetto dell’aula, stamattina hanno lanciato il photomob #donazzandimettiti, pubblicando sui social una galleria di primi piani con il caldo suggerimento all’assessore a cedere il posto a qualcun altro. Insomma se vada a cantare da qualche altra parte, anche se non per questo ma per il suo lavoro viene messa in discussione.
Tommaso Biancuzzi, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Veneto, non usa perifrasi: "Non ci siamo mai sentiti rappresentati dalla Donazzan; siamo invisibili agli occhi dell'assessora: mai un confronto neppure con le consulte, organo ufficiale di rappresentanza studentesca; mai una parola sul diritto allo studio e men che meno fondi adeguati per tutelare e garantire un'istruzione pubblica di qualità. Non bastasse, al pessimo operato si aggiunge anche questa passione per il ventennio: dare una delega come quella dell'istruzione affidata ad una fascista, peraltro incompetente, è dannoso per tutta la Regione"
Non che la Donazzan riscuota maggiori “simpatie” tra gli studenti universitari. Che si associano alle critiche per un operato del nulla di fatto da parte dell’assessore regionale: “Da anni ci rendiamo disponibili per instaurare un dialogo costruttivo sulle tematiche dell'istruzione e porre rimedio alle gravi lacune della Regione in ambito di Diritto allo Studio e investimenti nell'istruzione. E in tutta risposta – va giù dura e senza fare sconti Irene Pizzolotto, coordinatrice dell'unione degli Universitari di Venezia - abbiamo ottenuto solo tagli al settore e finanziamenti del tutto inutili, come fumetti di dubbia veridicità e presepi nelle scuole. Questa per noi non è istruzione, abbiamo sopportato abbastanza”.