Elezioni a Treviso, il Popolo della famiglia lascia la coalizione di centrodesta e lancia un proprio candidato sindaco
Si tratta di Luigino Rancan: "No alla trascrizione nel registro anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Il Popolo della famiglia a Treviso lascia la coalizione del centrodestra e corre da solo alle prossime elezioni. L’ultima novità è Luigino Rancan, 74 anni, ex sindaco di Mansuè, candidato sindaco del Popolo della famiglia, annunciato ufficialmente ieri. La scelta di uscire dalla lista a sostengo del sindaco Mario Conte e correre da soli è arrivata dopo le dichiarazioni di Conte sull’essere favorevole all’iscrizione dei figli di coppie omogenitoriali nel registro dell’anagrafe comunale.
“Come volevasi dimostrare della vecchia politica non ci si può fidare, sembra un ritornello di una canzone, ed invece è I'amara considerazione di chi voleva appoggiare la candidatura del sindaco uscente Conte, pur smussando alcuni spigoli a beneficio di una azione proficua ed efficace per il bene pubblico, ed invece, è costretto ad ammettere che non si può affidare a Mario Conte nemmeno questa volta. Non potendo rinunciare ai principi fondamentali per cui il nostro partito politico esiste, tra i quali il diritto di ogni essere umano a nascere da una mamma ed un papà, cosi come creati da madre natura siamo costretti a presentarci da soli, cosi come avevamo previsto fin dal principio. Pertanto, non condividiamo e ultime dichiarazioni del sindaco Mario Conte sull'anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali”, si legge nel comunicato del Popolo della famiglia. “Il Popolo della famiglia di Treviso si presenta alle prossime elezioni amministrative trevigiane autonomamente, col suo simbolo, avendo già la pienezza di candidati, ben 32, un programma ed un nostro candidato sindaco, il dottor Luigino Rancan”.
Salgono così a sei i candidati sindaco per Treviso che si sfideranno alle elezioni del prossimo 14 e 15 maggio: il sindaco uscente Mario Conte (centrodestra), il candidato Giorgio De Nardi (centrosinistra), Nicolò Rocco (Terzo Polo), Maurizio Mestriner (M5S e Unione popolare) e Ugo Moro (Partito comunista italiano) e Luigino Rancan (Popolo della famiglia).