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18 settembre 2024

Treviso

ESPLODE LA GUERRA TRA LE DOPPIETTE TREVIGIANE

Il ballo c'è il taglio degli ambiti di caccia in pianura

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

ESPLODE LA GUERRA TRA LE DOPPIETTE TREVIGIANE

TREVISO – E' in corso una guerra tra i cacciatori trevigiani. Per fortuna nessuno imbraccia la doppietta, ma al tavolo della trattativa allestito al Sant'Artemio, dove son stese le bozze del nuovo piano faunistico venatorio, il clima è tutt'altro che sereno.

In ballo c'è la riduzione dei 13 Ambiti territoriali di caccia (Atc) in cui è divisa la pianura trevigiana. Anzi, il dimezzamento. Visto che molte associazioni, con Italcaccia in testa, vorrebbero accorparli in sei macro-aree per evitare di ritrovarsi a cacciare in fazzoletti di terra gestiti in modo diverso. La cosa, però, pare non piacere troppo a Federcaccia, il gruppo che da solo mette assieme la metà delle 8 mila doppiette trevigiane. E, ça va sans dire, neppure agli attuali presidenti degli Atc.

Anche se, stando alle ultime riunioni in Provincia, un paio di loro sarebbero pure pronti a far le valigie. Una minoranza, comunque. Come sono una minoranza gli amministratori che vedrebbero di buon occhio gli accorpamenti. Tanto che parecchi sindaci hanno già chiamato l'assessore provinciale, Mirco Lorenzon, dicendogli chiaro e tondo che loro non cambierebbero di una virgola lo status quo. Pressioni? Meglio dire moral suasion.

Fatto sta che la trattativa è ancora in alto mare e al Sant'Artemio continuano a susseguirsi le riunioni e le discussioni. Tra le quali una delle più importanti si terrà oggi con le associazioni del mondo agricolo. “L'unica cosa che possiamo dire ora è che stiamo sentendo tutti, anche se non saremmo obbligati, e che poi faremo sintesi in modo da mettere d'accordo quante più persone possibili – spiega Mirco Lorenzon – al momento non si è né per la riduzione degli Atc né per il mantenimento dello stato attuale: vedremo quali saranno le posizioni e poi decideremo”.

Per le doppiette trevigiane, insomma, sarà un'estate lunga e calda, considerando che il nuovo piano faunistico (che non tocca le 39 riserve alpine della pedemontana) dovrebbe essere pronto per approdare in consiglio provinciale (se sarà ancora come lo conosciamo) a settembre. Anche se c'è chi ha già le idee più che chiare. “E' necessario ridurre il numero degli Ambiti territoriali di caccia per ridare vita alle nostre tradizioni venatorie – mette in chiaro Gianni Garbujo, presidente di Italcaccia – oggi in gran parte del territorio precluse dall'assurda divisione e spartizione di potere”. Ma la discussione sembra essere solo all'inizio.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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