Ex Nuova Esa, Zanoni: “Disastro ambientale senza colpevoli”
Affondo del consigliere regionale PD sul caso delle 5.800 tonnellate di rifiuti pericolosi stoccate tra Mogliano e Marcon
MOGLIANO - “Un disastro ambientale praticamente senza colpevole, vista la pena irrisoria che sta costando alle casse pubbliche milioni di euro a distanza di quasi quindici anni, perché i responsabili non hanno effettuato ancora alcuna bonifica”. Lo ha detto il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni a proposito del caso ‘Ex Nuova Esa’ di Marcon, al confine con Mogliano, e “dell’ulteriore stanziamento regionale di due milioni e mezzo, di cui si è discusso giovedì in Seconda commissione. Si tratta di 5.800 tonnellate di rifiuti pericolosi stoccate illegalmente a Mogliano Veneto e Marcon, con gravi rischi per la salute dei residenti e le falde acquifere. In un’area a rischio idraulico sono stati rinvenuti addirittura 180 fusti di pentasolfuro di fosforo. L’impianto di trattamento è stato oggetto di sequestro nel 2004, da allora lo smaltimento ha riguardato solo una minima parte”.
Il consigliere continua: “Così tocca al pubblico intervenire 850mila euro stanziati a inizio mese e adesso un nuovo finanziamento da due milioni e mezzo, che si aggiungono al primo da due milioni risalente al settembre 2012, utilizzato proprio per smaltire i fusti di pentasolfuro di fosforo. In tutto cinque milioni e trecentocinquanta mila euro per mettere in sicurezza e bonificare il sito e non sappiamo se basteranno. Infatti restano presenti tonnellate di rifiuti di plastica e decine di sylos contenenti liquidi non ancora classificati, per non parlare delle sorprese che, a rifiuti smaltiti, potrebbero esserci nel suolo e nella falda acquifera”. “Nel frattempo chi ha provocato questo disastro - lamenta il Vicepresidente della commissione Ambiente - è stato condannato in primo grado nel gennaio 2016 a soli nove mesi con pena sospesa, e neanche mezzo milione di risarcimento”.