MOGLIANO VENETO – L’antivigilia di Natale doveva essere, per Mogliano Veneto, una giornata di festa e celebrazione: gli ultimi giorni di preparativi avevano fatto crescere l’attesa per l’arrivo delle due atlete moglianesi premiate alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 Erica Cipressa e Bebe Vio.

L’evidente recrudescenza della pandemia e la prevedibile mole di persone che la manifestazione avrebbe smosso, però, hanno allarmato il segretario del PD Mogliano Giacomo Nilandi, il quale, dopo aver sollevato la questione, non si è attardato a sottolineare che “la maggior parte dei sindaci e delle nazioni in tutto il mondo, proprio per queste difficoltà, stanno annullando tutti gli eventi previsti per Capodanno”.

E così alla fine è stato: ieri, a poche ore dalla celebrazione prevista in Piazza Caduti, “a causa delle polemiche innescate da Nilandi” – come ha sottolineato in una nota l’Amministrazione Comunale –è arrivata la notizia del rinvio della manifestazione a data da definirsi.

“Compito di ogni Consigliere Comunale in democrazia – sottolinea il Circolo del PD Mogliano - è quello di vigilare sull'operato di chi governa, con questo spirito abbiamo segnalato l'opportunità di spostare l'evento di premiazione delle nostre olimpioniche causa Covid.

Abbiamo segnalato i nostri dubbi anche alle associazioni coinvolte, che hanno accolto anch'esse come ragionevoli gli stessi; la stessa Bebe Vio ha condiviso queste perplessità, preferendo infatti rinunciare all’evento ma dando la sua disponibilità per una nuova data.

Ci chiediamo quindi se siano stati il PD e Giacomo Nilandi a far saltare la premiazione delle nostre olimpioniche, o se sia stata invece l’Amministrazione ad aver anteposto delle priorità diverse a quella della tutela della salute pubblica dei nostri cittadini? Il volersi mettere loro stessi la medaglia al petto per aver premiato finalmente le nostre due olimpioniche, costerà uno spreco di denaro pubblico di 11mila euro.

A vincere oggi è di sicuro il buon senso e la salute di una città con 225 persone contagiate. E questa alla fine è l’unica cosa che per noi conta davvero”.