Formaggi, Bisinella: «In etichetta se fatti con latte in polvere»
Convegno su agricoltura e sviluppo locale il 30 agosto a Resana
| Matteo Ceron |
RESANA - «Una legge che renda obbligatorio specificare in etichetta se un formaggio è fatto con latte in polvere o con latte fresco. È l’unico modo per garantire la qualità italiana, dando ai consumatori la possibilità di scegliere alla luce di una corretta informazione».
La senatrice di “Fare!” Patrizia Bisinella (in foto) torna sulla questione dei formaggi fatti con latte in polvere, tema su cui a luglio aveva presentato un’interrogazione al Ministro delle Politiche agricole e forestali, vista la diffida della Commissione dell’Unione Europea all’Italia con cui chiede la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere per realizzare prodotti caseari. Di “formaggi con latte in polvere” Bisinella parlerà nel corso del convegno “Agricoltura e territorio per creare sviluppo locale”, in programma domenica 30 agosto a Resana, in provincia di Treviso (programma in allegato).
«Aprolav, associazione regionale dei produttori di latte del Veneto, con cui sono in contatto, richiede di rendere obbligatorio specificare nell’etichetta se un formaggio o una mozzarella sono fatti con latte in polvere – sottolinea Bisinella –. È chiaro che da parte dell’Europa c’è la volontà di favorire altre nazioni, a discapito dell’Italia, dove invece si eccelle per qualità e si utilizza il latte vero.
Le associazioni di categoria hanno già segnalato le gravi conseguenze che ci potrebbero essere per il mondo degli allevatori, ma questo non è che un aspetto della questione: i consumatori hanno diritto di sapere che cosa stanno mangiando. Solo specificando in etichetta se è presente latte in polvere o latte fresco si potrà garantire una scelta consapevole nel rispetto del consumatore.
È fondamentale assicurare la conoscenza del tipo di latte usato».