GENTILINI CONDANNATO PER ISTIGAZIONE AL RAZZISMO
Il prosindaco respinge le accuse e annuncia il ricorso in appello. "Dico solo la verità ed è quello che la gente non ha il coraggio di dire"
| Laura Tuveri |
Venezia/Treviso - Giancarlo Gentilini è stato condannato per propaganda e istigazione al razzismo. La sentenza è stata emessa oggi dal tribunale di Venezia.
Il prosindaco di Treviso condannato con rito abbreviato, con la sospensione delle pene, dovrà pagare 4 mila euro di multa, ma gli è stato anche prescritto il divieto per tre anni di partecipare a comizi politici.
La vicenda giudiziaria era stata avviata per alcune frasi pronunciate durante la festa della Lega a Venezia, nel settembre del 2008. Il legale dell’esponente leghista, l’avvocato Luigi Ravagnan del Foro di Venezia, ha già annunciato il ricorso in appello.
Secondo l’avvocato nelle frasi pronunciate dal suo assistito durante la tradizionale festa dal Carroccio in laguna «non c’era nessuna maliziosità contro le razze, bensì il sostegno ad idee ben note del mio assistito finalizzate all’integrazione tra etnie diverse».
Ricordiamo che Gentilini, con il suo solito eloquio colorito, aveva usato parole molto forti verso gli immigrati e gli zingari che commettono illegalità, ma si era anche detto categoricamente sfavorevole alla realizzazione di moschee.
Da parte sua Gentilini non accetta di essere etichettato come razzista e si dice fiducioso che in Appello verrà prosciolto: “avendo un passato come legale, sono certo che mi verrà data ragione".
"Del resto non ho detto nulla che non rispecchi la verità - sostine lo sceriffo- sono cose che molti cittadini pensano e mi chiedono di dire, visto che loro non hanno il coraggio di farlo. Io mi sono solo espresso con la mia solita vis oratoria, ma respingo in via assoluta e senza remore le accuse di razzismo.Continuerò ad amministrare come ho sempre fatto, diffondendo il mio “vangelo” e il mio credo che pretende ordine, disciplina e rispetto per le leggi.
A Treviso, come da nessun’altra parte non c’è spazio per chi non le rispetta. Quel che vado dicendo da anni, ora il Governo lo sta attuando. Si veda la legge che ha introdotto il reato di clandestinità, il disegno di legge presentato dall’onorevole Cota contro il burqa, il Governo respinge l’idea delle moschee considerandole luoghi potenzialmente pericolosi”. L’accusa, sostenuta dal procuratore della Repubblica Vittorio Borraccetti, aveva chiesto 6mila euro di multa, pari a 1 anno e 5 mesi di reclusione. Il gip Luca Marini ha in parte accolto le richieste del procuratore che aveva indagato Gentilini.