Giù dagli autobus chi non paga e non indossa la mascherina: linea dura della Mom
Giacomo Colladon ha intodotto nuovi dispositivi di sicurezza. Querelata una studentessa: "Insulto non è goliardia"
TREVISO - Austisti no green pass. Studenti “portoghesi” e “smascherati” (nel senso di scoperti senza biglietto ma anche privi di mascherine a bordo dei mezzi pubblici). In tutto questo, un servizio - quello del trasporto scolastico - da continuare a mandare avanti, con il rischio di dover rivedere numero di corse, orari e passeggeri a fronte di un acclarato aumento dei contagi. Il presidente della Mom, Giacomo Colladon, non può dire di conoscere (ma di agognare sì) la parola “sosta”.
Dott. Colladon, sta continuando a funzionare il sistema del trasporto scolastico nella Marca?
Per quanto riguarda il numero di abbonati, il sistema e l’organizzazione stanno andando bene. C’è stato il problema del green pass che all’inizio ha creato certamente alcuni problemi. Posso assicurare che da un paio giorni sono soltanto dieci le corse degli autobus mancanti.
L’organizzazione ha tenuto.
Moltissimi dipendenti hanno offerto la propria disponibilità: gli autisti a fare gli straordinari, mentre abbiamo messo alla guida dei bus anche meccanici, verificatori e impiegati in possesso della patente e i titoli per farlo.
Eppure non pochi erano nella Mom i cosiddetti “duri e puri”…
Sono diminuiti. Da una sessantina ora sono trenta circa. Molti i lavoratori pronti a sostituirli.
Autisti e sindacati non hanno preso troppo bene le sue posizioni.
Io ho agito per la salvaguardia della azienda e devo tutelare il servizio pubblico. Se qualcuno ritiene di non fare il green pass per motivi suoi non può però fare un servizio di trasporto pubblico. Noi siamo a contatto con il pubblico. La scienza dice che il vaccino è il modo per uscire da questa situazione
Quanto non-vaccinati si contano ancora tra gli autisti?
Su seicento dipendenti, cento non sono ancora vaccinati. E non possono condizionare tutti gli altri. L’azienda ha subito comunque un danno. Chi lo ha creato ne risponderà.
Come presidente della Mom ha querelato di recente una studentessa per aver scritto frasi ingiuriose.
Ha scritto su “Becerismo trevigiano”, senza motivo ma con tanta maleducazione, offendendo i lavoratori di Mom e l’azienda tutta. Come presidente avevo il diritto e il dovere di intervenire e l’ho fatto. Poi il giudice ha derubricato il caso a goliardia.
E lei si ha fatto opposizione.
Non posso essere d’accordo e ho impugnato l’ archiviazione da parte del giudice di Treviso: insulto non è goliardia.
Avete predisposto dei dispositivi di sicurezza: perché?
Perché situazioni come quella di sabato scorso, con ragazzi che in autobus salgano senza mascherina e senza pagare non è più tollerabile. Abbiamo deciso insieme a prefetto, questore e comandante carabinieri. Ho il dovere di tutelare l’utenza e anche i lavoratori autisti che sono i più esposti.
La preoccupa la risalita dei contagi?
Preoccupato sì ma con i vaccini non penso si arriverà al 2020 dove le più esposte e penalizzate erano proprio le aziende di servizio pubblico.
Il trasporto pubblico come è organizzato oggi?
Abbiamo introdotto sin dall’inizio il sistema di santificazione in tempo reale con le pellicole fotocatalittiche, che poi anche altre aziende hanno introdotto sul nostro esempio. Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, l’organizzazione ha retto e anche con una risalita dei contagi saremo in grado di far fronte alle esigenze del caso.