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18 dicembre 2024

Treviso

Gli studenti veneti scrivono a Zaia: "Vogliamo una Regione vicina ai giovani"

Oggi davanti alle scuole lezioni all'aperto. Trasporti, laboratori e aule sperimentali le richieste al Governatore del Veneto

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

liceo canova a treviso

TREVISO - Sono ritornati a scuola in presenza, stamattina, gli studenti delle scuole superiori anche di Treviso. Non hanno varcato la porta dell’aula ma sono rimasti fuori del portone d’ingresso. Quello che dovrebbero poter oltrepassare il prossimo 7 gennaio, al Governo piacendo (ma soprattutto al Covid). Tutto dipenderà se quando e come sarà la terza ondata, “propiziata” magari dall’irresponsabilità dei refrattari ai festeggiamenti di Natale e San Silvestro. Oggi gli studenti medi della Rete l’hanno ripetuto forte e chiaro che loro a scuola vogliono rimetterci piede a gennaio. Ma in sicurezza. E con nuovi progetti.

“Ritornare in presenza richiede una costruzione a 360 gradi della scuola: il nostro diritto allo studio dipende inevitabilmente dalla rete di trasporti pubblici che ci offre la nostra città e regione. Un sistema pubblico di trasporti capillare e accessibile a tutti è una prerogativa fondamentale non solo di un rientro a scuola in sicurezza, ma di un concreto diritto allo studio. Incentivare reti, linee e corse di autobus, potenziare i servizi di bikesharing e le piste ciclabili significa investire sulla vita di una città intera, rendendola più viva, ecosostenibile ed in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo, più sicura”. Questo, nero su bianco, hanno scritto nella lettera inviata a Zaia in mattinata. Dove indicano nella edilizia scolastica, nell’ abbattimento delle barriere architettoniche e nell’ampliamento degli spazi scolastici le priorità per poter garantire la ripartenza generale dell’istruzione.

Ma non pensano solo a spazi dismessi e abbandonati al posto dei quali creare scuole nuove e adatte ad un tipo di didattica innovativa, con laboratori e aule sperimentali. “È essenziale che all'interno delle scuole ci siano sportelli psicologici, spazi ed occasioni che ci permettano di trovare supporto per vivere al meglio la nostra istruzione. È fondamentale una maggiore attenzione da parte delle istituzioni sulla nostra salute mentale e fisica, per questo oltre agli sportelli psicologici pensiamo che la scuola debba continuare a sostenere tutto il corpo studentesco: non possiamo permetterci un incremento del tasso di abbandono scolastico dovuto alle ripercussioni della crisi del Covid19”. In questi mesi di rivolgimenti magari inapparenti, gli studenti medi non sono stati a guardare. Hanno anzi provato a precorrere la didattica che avanza: “Abbiamo stilato la Carta dei Diritti nella Didattica a Distanza, un documento che abbiamo scritto insieme ai rappresentanti del Veneto per cercare di regolamentare omogeneamente la DAD, garantendo a tutti gli studenti un uguale accesso alla didattica, dal rispetto degli orari alla regolamentazione delle verifiche. Questo documento può essere approvato dalla Regione, insieme ad un necessario ampliamento della legge regionale per il diritto allo studio, per dare formalmente un unico riferimento e delle garanzie minime a studenti e professori”.

È un Avvento come tempo di attesa anche per la scuola tutta, e veneta in particolare. Già a settembre la Rete aveva simulato davanti il Palazzo della Regione a Venezia il tavolo promesso dall’assessore all’istruzione, mai convocato. Oggi la lettera, nella speranza che arrivi ai giusti destinatari: “Sollecitiamo ancora una volta a creare un momento di confronto, ora ancor più necessario, quando un imminente ritorno tra i banchi scolastici sembra prospettarsi nelle prossime settimane. Abbiamo bisogno di una Regione attiva e vicina ai giovani per ripartire insieme in sicurezza”.

 


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Roberto Grigoletto

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