IL GOVERNO DICE DI NON TAGLIARE LE TASSE, MA IMPOVERISCE I COMUNI
Il che è ancora peggio, secondo il consigliere provinciale De Marco, visto che lascia gli enti locali senza risorse per opere e servizi
| Laura Tuveri |
TREVISO - “La manovra del Governo colpisce in maniera durissima gli enti locali e per giustificare la propaganda centrale che recita “non abbiamo aumentato le tasse”. Ma intanto, così facendo, si strozza il bilancio degli Enti locali che si troveranno costretti o a tagliare i servizi o a chiedere più soldi ai cittadini”.
A pensarla così è Luca De Marco, consigliere provinciale e coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà, e moltissimi primi cittadini trevigiani. Il concetto è questo. Tremonti e il Governo che rappresenta, “mette le mani nelle tasche degli italiani” lasciando il lavoro sporco agli amministratori sul territorio.
“Le tasse locali restano bloccate nel 2011, per cui l'unica possibilità per gli Enti locali è agire sulle tariffe dei servizi o tagliare, nel 2012 è prevedibile un’impennata della tassazione locale, addizionali Irpef e Irap. Così com’ è facilmente prevedibile che i Comuni dovranno cercare nuove entrate, ad esempio aumentando l'introito degli oneri di urbanizzazione, dunque consumando e cementando altro territorio” dice l’esponente di Sel.
La manovra tagli ai Comuni trasferimenti per 1,5 miliardi nel 2011 e 2,5 nel 2012 (dati elaborati dall'Ifel per l'associazione dei Comuni) formulando una ipotesi assolutamente ottimistica rispetto all'andamento dei bilanci comunali nel 2010, hanno calcolato il carico della manovra sui diversi comuni italiani. Nei primi 20 più colpiti dal taglio rientrano ben quattro comuni della Provincia di Treviso: Giavera del Montello, Ponzano Veneto, Casale sul Sile, Maserada sul Piave.
Questi Comuni dovrebbero tagliare le loro spese dal 30,4 Maserada al 32,1% Casale al 33,5 % Ponzano, al 41,4% di Giavera. “Tagliare le spese di un ente locale di più di un terzo significa bloccare qualsiasi investimento e tagliare drasticamente i servizi ai cittadini.
Se la manovra uscita dal Governo non verrà drasticamente rivista dal Parlamento, saremo di fronte ad una operazione di macelleria amministrativa, come un pezzo della macelleria sociale che il complesso della manovra comporterà per gli italiani.
La Lega – conclude De Marco - non può pensare di tacitare le proteste additando il miraggio del federalismo fiscale a venire. Non ha senso pestare a morte gli enti locali promettendoli poi un farmaco miracoloso. La Lega, se davvero è a favore del territorio, si batta in parlamento per cambiare la manovra che ha approvato al Governo”.