LA GUERRA DI PEO
A Serravalle è lite sul marchio “Da Peo”. Che passa dal bancone dell’osteria a quello del tribunale
VITTORIO VENETO - Il pittore, l’osteria, l’è to, l’è meo, ma l’è Sempre queo. A Serravalle si consuma la tenzone più “peosa” che ci sia. Il titolo? Potrebbe essere: Vara come te Peo. Perché questo “marchio” (in realtà il soprannome di un noto pittore vittoriese dei primi del Novecento, tale Delfino Varnier) negli ultimi giorni non solo è finito tra le scartoffie e gli incartamenti giudiziari, ma pure tra le ciacole e le ombre consumate al di qua e al di là del Meschio.
A quanto pare la proprietà della vecchia osteria Da Peo (quella storica; quella situata sotto i portici di via Martiri della Libertà; quella gestita per anni da Paola Fiorentelli (in foto) e dal suo staff al femminile) non si è arresa all’idea che Paola Fiorentelli, costretta a trasferire il locale a qualche decina di metri più in là della sede storica, abbia battezzato la nuova osteria “L’Altropeo”.
Il nome voluto dalla Fiorentelli ha indotto i vecchi titolari dell’osteria che Delfino Varnier aveva reso un circolo pittorico e creativo, a far baruffa tra loro. Secondo i proprietari della prima Osteria Da Peo, il nome Da Peo va salvaguardato. Da ogni ingerenza. Da ogni "citazione" da marketing. Persino L’Altropeo (nome che Paola Fiorentelli ha dato alla nuova osteria) ricordava troppo il nome originale della prima osteria, Da Peo, appunto e – detto in termine tecnico – questo copia-vagamente-incolla rompeva le scatole. Com’è finita la tenzone? Sotto il naso di giudici e notai.
Costretta, in qualche modo, a chiamarsi fuori dalla paternità del marchio Da Peo, a decidere se mantenere per la sua nuova osteria il marchio L’Altropeo o sceglierne uno nuovo, Paola Fiorentelli ha intrapreso la strada più tranquilla. E ironica: ha ribattezzato la sua osteria col nome di Sempre queo.
Un marchio che fa rima con Peo, e che – nel vernacolo vittoriese – ha un sacco di connotazioni… spazientite. Avete presente che si risponde in genere, in dialetto, a uno che te la combina grossa? Si risponde l’è sempre queo. Ma Sempre queo, per Paola Fiorentelli (e i clienti che da anni sono affezionati al suo locale) è il posto dove si mangia, si beve, si sta in compagnia. Possibilmente senza (troppi) pensieri e senza un’insegna (di troppo).
Emanuela Da Ros