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28 marzo 2024

Montebelluna

Impennata nel consumo di eroina, se ne parla a Montebelluna

Un incontro con Vanessa Roghi, storica e autrice del libro “Eroina”

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

oppio

MONTEBELLUNA - L'uso di "droghe pesanti" sembrava essere tramontato negli ultimi anni ma a quanto pare già prima del Covid la tendenza si è invertita. Un fenomeno serio che è stato analizzato da Vanessa Roghi, storica e autrice del libro “Eroina”, che sabato 18 marzo alle 18 sarà al teatrino di villa Binetti, a Montebelluna, per un incontro che vede in veste di moderatrice Giulia Ribaudo, presidente dell’associazione Closer e al quale interverrà anche Fabio Tesser, cooperativa La Esse.

"Valentina ha iniziato a fumare eroina a 13 anni. Era il 2002. Nessuno pensava che l’eroina fosse ancora una minaccia, si diceva che a farsi erano ormai solo i tossicomani sopravvissuti agli anni Ottanta, simbolo di un passato da dimenticare. Oggi Valentina ha 33 anni, è entrata e uscita da dodici comunità terapeutiche, solo per finire in carcere - si legge nella presentazione dell'evento -. Parte da qui, dalla vicenda di una ragazza come tante, il percorso di ricerca di Vanessa Roghi sul mondo delle cosiddette «droghe pesanti». Una storia che inizia alla fine dell’Ottocento, quando i derivati dell’oppio furono salutati come i rimedi definitivi contro il dolore, prima che se ne conoscesse il risvolto dell’assuefazione e della dipendenza, e arriva ai giorni nostri, quando nel 2019, poco prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, si è verificata una nuova impennata nel consumo di eroina, dopo quindici anni di calo costante. Passando dalla costruzione socioculturale della figura del «tossico» ai corsi e ricorsi della «guerra alla droga», fino alla responsabilità delle case farmaceutiche nella nuova crisi degli oppioidi".

Sullo sfondo di questo scenario, Vanessa Roghi si interroga sulla possibilità di una soluzione diversa, sia dalla politica punitiva adottata da molti Paesi europei, fra cui l’Italia, il cui risultato è che su 850.000 detenuti il 18 percento è recluso per uso o possesso di droghe, sia da quella delle comunità terapeutiche, dove l’imperativo è rinunciare di colpo e per sempre alle sostanze. Questa «terza via» si chiama riduzione del danno ed è l’ammissione che, per alcuni, smettere di assumere stupefacenti non è un’opzione praticabile. È un’alternativa che deve declinarsi sul singolo e soprattutto rinunciare alla stigmatizzazione del soggetto, che serve solo a emarginarlo e condannarlo a una morte «civile». Un incontro appassionato e documentato, che ci porta nell’inferno della dipendenza dalle droghe. Perché «grazie a una vera e propria epica dei narcos, paradossalmente, del sistema mondiale della droga sappiamo senza dubbio molto di più di quanto sappiamo del “drogato” vicino a noi».

L’incontro è realizzato nell’ambito di Fuori-festival, nuova rassegna di incontri per orientarsi nel mondo che cambia, e del Patto per la Lettura in Area Montebellunese. L’iniziativa è promossa e organizzata dall’Associazione CombinAzioni con il patrocinio della Città di Montebelluna e in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Montebelluna, l’Associazione Closer, la Cooperativa La Esse, la Cooperativa Pace e Sviluppo, la Cooperativa Una Casa per l’Uomo, la Fondazione Sportsystem e la Libreria Zanetti. Ingresso libero, prenotazione consigliata compilando il modulo a questa pagina.

 


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