Incontro Meloni-al Sisi, solo convenevoli di facciata e nessuna sostanza
EDITORIALE - A poche ore dall’incontro tra i due leader l’italiano Giorgio Caracciolo è stato respinto all’aeroporto del Cairo
EDITORIALE – Nei giorni scorsi in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 (il Cop27), tenutasi in Egitto, il premier Giorgia Meloni ha incontrato il presidente della Repubblica Araba d’Egitto, Abdel Fattah al Sisi. Una visita ufficiale cordiale che ci mostra i due rappresentanti istituzionali sorridenti mentre da Palazzo Chigi arriva la puntualizzazione che sul tavolo della discussione ci sono stati anche temi delicati quali: i diritti umani e ai casi Regeni e Zaki.
Dell’incontro ne hanno riportato notizia molti media (nota dell’agenzia Adnkronos). A distanza di breve tempo circola però un’ulteriore notizia che riguarda i rapporti tra Italia ed Egitto. Giorgio Caracciolo, ricercatore italiano del “Danish Institute against torture” (Dignity) giunto al Cairo per il Cop27 è stato respinto all’aeroporto e costretto dagli agenti egiziani a prendere il primo volo di ritorno.
Ma ecco cosa ha riferito in un’intervista all’ Agenzia DIRE, il protagonista di questa vicenda: “Arrivato all’aeroporto del Cairo, al controllo passaporti gli agenti egiziani mi hanno impedito di proseguire. Mi hanno comunicato semplicemente che la mia presenza non era gradita. Sapevamo che l’Egitto, nelle settimane precedenti all’inizio della Cop27, aveva impedito ai rappresentanti di varie organizzazioni di ottenere il visto d’ingresso per partecipare al summit Onu sul Clima di Sharm El-Sheikh, ma a me lo avevano dato e ormai ero arrivato. Sospetto che alla base del divieto di accedere nel Paese ci sia l’attenzione dedicata al caso Regeni dalla mia organizzazione”.
Alla luce del trattamento riservato al nostro connazionale, la domanda nasce spontanea (come recita un noto adagio televisivo): ma cosa cavolo si sono detti il presidente Giorgia Meloni e il presidente egiziano? Se è questo l’esito dell’incontro diplomatico tra i due leader istituzionali, tocca inevitabilmente pensare che la politica internazionale non sia proprio nelle corde del presidente del Consiglio dei ministri italiano.