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15 dicembre 2024

L’orsa che non Dan(i)za più

Categoria: Animali - Tags: Daniza, orsi, Pinzolo

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Valentina Piovesan | commenti | (62)

Quest’anno a cagione delle notizie inerenti l’orsa Daniza, mi sono ritrovata a fantasticare più del solito (non so se l’avveduto lettore l’ha intuito ma sono dotata di una fervidissima immaginazione che le passeggiate fra i boschi e l’uscita ventura de Lo Hobbit - La battaglia delle 5 armate tendono vieppiù a enfatizzare) nel corso delle mie consuete escursioni montane: oltre a baloccarmi tentando di scorgere fisionomie nelle coriacee cortecce degli alberi con la vana speranza di indurre un Ent alla conversazione, infatti, scrutavo l’orizzonte convinta di avvistare il leggendario Beorn di tolkieniana memoria da un momento all’altro, certamente inviperito per il trattamento riservato all’ignara urside sua collega di pelliccia.

 

Oltre a gingillarmi sugli immaginifici incontri nella Terra di Mezzo, congetturavo su quanto deve essere difficile la vita degli orsi e in generale delle fiere (naturalmente intese come indomite bestiole e non quelle di San Luca) ai giorni nostri in un mondo governato dal bipede più parassitario di sempre, l’essere umano.

 

Etichettate, "microchippate", schedate nella migliore delle ipotesi, braccate nella peggiore esclusivamente in virtù del loro istinto.

 

I casi sono innumerevoli, quello di Daniza è solo l’amara ciliegina sulla torta mal riuscita. Ricapitoliamo. A Ferragosto in quel di Pinzolo, in Trentino, l’orsa gironzolava tranquillamente nel suo habitat scortando i propri cuccioli quando è stata avvistata da un prode cercatore di funghi, il quale, invece di darsela a gambe alla velocità della luce (è infatti risaputo che persino la più pavida fra le paperelle può diventare isterica qualora avverta una minaccia nei confronti della sua piumata prole, perciò il buonsenso dovrebbe intimare di evaporare all’istante davanti a un’orsa con relativa figliolanza) si sarebbe nascosto dietro gli alberi a circa 30 metri di distanza per osservare meglio la scena (probabilmente dimentico del fatto di non essere il baldanzoso Texas Tarzan o il temerario Crocodile Dundee).

 

L’orsa avvertendo il pericolo si sarebbe prontamente scagliata contro l’uomo, colpendolo con due zampate e mordendogli uno scarpone, lasciandolo in vita, fortunatamente.

 

Dunque, mamma orsa con due cuccioli seguendo il suo istinto si avventa contro quella che avverte come una minaccia: i conti tornano alla perfezione. Secondo quel che si può leggere sui giornali, però, il comportamento dell’orsa sarebbe stato anomalo. L’assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola avrebbe affermato che: “Individuati a vista i cuccioli a circa 30 metri di distanza l’uomo si era immediatamente allontanato e nascosto. Tuttavia nonostante i cuccioli avessero preso una direzione diversa dalla sua e nonostante si fosse comunque nascosto dietro un albero dopo essersi allontanato, è stato raggiunto dall’animale che lo ha attivamente aggredito e ferito”.

 

Bene, in primo luogo se 30 metri o poco più possono essere considerati una distanza di sicurezza accettabile per un uomo non significa che altrettanto valga per gli orsi, i quali corrono come treni a vapore e probabilmente una distanza simile la coprono, balzellon balzelloni, con quattro salti al massimo. Secondariamente anche una comune madre sapiens sapiens si stizzirebbe qualora avvertisse la presenza di occhi indiscreti quantunque a una simile distanza, figuriamoci tale molosso di mammifero.

 

Ma tant’è che questa povera bestia, femmina di 18/19 anni circa introdotta in Trentino nel 2000, munita di radiocollare, secondo il protocollo doveva essere catturata (anche se il Corpo Forestale dello Stato ha precisato di non aver partecipato ad alcuna operazione di cattura e ha avviato un’indagine, ipotizzando i reati di maltrattamento di animali e di uccisione senza motivo reale).

 

Dopo essere stata monitorata per quasi un mese (“rea” oltretutto di aver nel frattempo attaccato capre e pecore per sopravvivere: orbene come dovrebbe fare “merenda” un orso secondo voi, lor signori, forse sorbendo il tè delle cinque con biscotti? Non potevate pensarci prima di introdurre un'orsa in quella zona?) è stata alfine effettutata l’anestesia a distanza, ma l’animale non ha tollerato il farmaco somministrato ed è morto.

 

Anche uno dei suoi due cuccioli, peraltro nati nel 2014, è stato narcotizzato, “schedato” e rimesso in libertà, mentre l’altro si è dato alla macchia. Come potranno sopravvivere questi due giovani orsi senza la madre, non si sa.

 

Naturalmente le polemiche impazzano: l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) già invoca le dimissioni del ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti. C’è chi parla nientemeno di “animalicidio”. C'è addirittura chi ha rivolto minacce al povero cacciatore di funghi in questione, stranamente la calura estiva non è tale da poter giustificare siffatti atteggiamenti (consiglio ai giornalisti di riportare solo le iniziali dei protagonisti in casi come questi, onde evitare di scatenare una vera e propria caccia alle streghe dopo quella alle orse).

 

Ispirata da simili "brillanti" trovate quasi quasi presento una petizione per l’immediata dimissione di tutti i cacciatori di funghi del Trentino, con ingiunzione di appendere il cestino di vimini e la pignatta per fare il risotto al chiodo.

 

Per un momento mi scordo di tutto questo chiasso e lascio vagare ancora una volta la fantasia. In questo Eden immaginario sottoforma di bosco non esistono microchip, uomini, polemiche, assessori, ministri, enti, twittatori compulsivi, ma solo un'orsa che si staglia all’orizzonte fiera e maestosa, padrona del proprio destino e dell’ambiente che la circonda. L’orsa si gira, mi fissa con quegli occhi liquidi e imperscrutabili che solo la natura possiede, poi se ne va per la sua strada, libera come un vento impetuoso che danza fra i monti. Per fortuna nessuno può ammazzarla, l’immaginazione.



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Il senso del titolo e' la critica all' opportunismo ipocrita di alcuni politici. E su questo sono d' accordo. Che i due casi siano diversi e non vadano mescolati, anche.
L' intervista, ottima e' a Mauro Corona, lo scrittore, che naturalmente non accenna all' opportunismo dei politici o al ragazzo di Napoli, ma al rapporto tra gli uomini e gli animali.
Forse puoi trovare l' intervista in rete.
Anch'io leggo e stimo Mauro Corona.
Scusa il refuso ma scrivo in fretta e non rileggo.
A volte c' il buon Bastanzetti che mi fa da correttore di bozze. Senza dubbio conosce l' ortografia e la grammatica, ma non mi sembra un uomo di letture.

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Non si scusi (sbagliare è umano, perbacco!), anzi, grazie mille per avermi segnalato la suddetta intervista di cui non ero a conoscenza!

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Mi piccioni gli orsi. Ho partecipato molti anni fa ad una caccia allo orso in Slovenia, forse clandestina. Ho visto un orso, poi mio padre ha deciso di non sparate. Mentre mio padre era un cacciatore, io non l' seguito. Sono contro la caccia a tutti gli animali.
Ma il mio animale totem e' il lupo, partecipo ad iniziative a protezione del lupo. L' orso come molti animali, tigri e leoni, può essere addomesticato ed esibito. Il lupo no, non può essere addomesticato ne' esibito. Il lupo e' il simbolo di chi non si fa mettere la museruola.

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Ci sono animali fieri e meno nobili, impavidi e meno coraggiosi, addomesticati o selvaggi, tuttavia ciascuno è bello a modo suo.

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Mai trovato uno a cui piacciono le limacce. A lei si?

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Difatti quando passa è impossibile non guardarla. Dice il saggio: non è bello ciò che è bello... Figuriamoci ciò che è brutto!

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Questa di Denisio (sopra) è troooppo bella: "l'orsa ci ricorda di fare l'amore e non la guerra".

A parte che il sottoscritto, a differenza evidentemente del simpatico Denisio, non ha bisogno di farsi ricordare dall'orsa Daniza di fare (ognitànt..) l'amour, a me non risulta che 'sta orsa, pur molto prolifica, fosse poi cosi amorevole.

Se non ricordo male si è fatta fuori diversi ovini. Oltre gli ovini, lei e i suoi simili, sull'intero arco alpino, hanno un palmares cospicuo di sbranamenti di vacche (anche gravide) asini, capre...e immagino i non censiti animali indifesi del bosco inclusi caprioletti dagli occhinoi lucidi- innocui leprottini - fischiettanti marmotte.

Perchè gli animalisti non fanno i cortei per difendere le vacche (comprese quelle che perdono il latte dalla paura per l'orso)?

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Le assicuro che gli animalisti combattono anche in favore delle mucche. Apro una parentesi: Mauro Corona ha dichiarato, molto intelligentemente, che era dalla parte dell'orsa ma che capisce le sofferenze patite dagli allevatori dato che ci vogliono anni prima che vengano risarciti del danno. Naturalmente gli allevatori, che campano di quello, hanno le loro sacrosante ragioni per protestare a più non posso. Alla luce di ciò ritengo che sia stato un errore ripopolare la zona con l'orso bruno, che si è moltiplicato velocemente contro ogni previsione: a mio avviso è stata una scelta deleteria sia per gli abitanti della zona che per gli orsi.

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Per farla breve: gli animalisti ritengono che l'industria della carne e del latte (principali obiettivi polemici di vegani e vegetariani) sia disumana e non abbia il minimo rispetto per ovini, bovini e quant'altro, trattati alla stregua di merci (su questo punto sono d'accordo anch'io). Si mobilitano spesso per questa causa. Non so se si ricorda certi cartelloni pubblicitari (una delle cose peggiori che abbia visto in vita mia) che ritraevano un feto impacchetato come una bistecca da supermercato: ogni tanto qualcuno se ne esce con trovate di questo tipo che destano enorme scalpore.

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Era un bambolotto fatto a pezzi impacchettato come se fosse carne da supermercato.

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Da oggi smetto di scrivere commenti per i blogs di Oggi Treviso. Sono molto impegnato in un' azione per la riabilitazione giuridica dei fucilati, decimati, durante la guerra 15 18. Non ho note po'. Continuerò comunque a leggere il suo bel blog.
Buon lavoro!

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Capisco, mi sembra un'iniziativa davvero importante, la sua! Sono contenta che nonostante questo impegno continuerà a leggere il mio blog. Buon lavoro anche a lei!

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