10 ottobre 2024
Categoria: Altro - Tags: Gianni Rodari, immaginazione, Tony Wolf, Dami Editore, Fabbri Editori, Mursia
Ultimamente, esasperata dalla grettezza dei messaggi veicolati dai mezzi di informazione, ho riletto Grammatica della fantasia di Gianni Rodari, opera che celebra l’importanza dell’immaginazione nel processo creativo dell’adulto ma anche e soprattutto nell’educazione del bambino.
Confrontarmi nuovamente con questo testo mi ha permesso di tornare con la memoria agli anni della mia infanzia e di pormi la seguente domanda: al giorno d’oggi è veramente possibile per un bambino apprendere qualcosa di non dico intelligente ma almeno sensato, giocando, così come accadeva appena una manciata di decenni fa, quando la realtà non era ancora smaccatamente satura di contingenze negative e attività alienanti?
Per quanto mi riguarda fra le prime cose che ricordo nitidamente ci sono i libri (non videogiochi, telefonini, PC e compagnia bella): i volumi della Dami Editore superbamente illustrati da Tony Wolf, le Fiabe Sonore della Fabbri Editori, la collana Beccogiallo musicale della Mursia, solo per citare quelli ai quali ero/sono più affezionata.
Quante volte, ancor prima di imparare a leggere, ho ascoltato Lo Schiaccianoci, oppure Il Carnevale degli animali, o ancora La cosa più incredibile, mentre guardavo estasiata le figure, impaziente di imparare a decifrare quei misteriosi simboli neri tutti in fila che racchiudevano chissà quali meraviglie!
Questo caleidoscopico universo di musica, favole e colori al quale ho avuto la fortuna di attingere sin dalla più tenera età ha fatto sorgere in me un precocissimo amore per la parola, o per meglio dire per il bel parlare, tanto che quando finalmente ho iniziato a frequentare la prima elementare ero rapita dal modo in cui la maestra scandiva le sillabe nonché impressionata dall’infinità di combinazioni che le lettere potevano formare.
Ma la mia vera, importantissima scoperta fu la poesia attraverso Carnevale di Gianni Rodari. Il tema già di per sé mi affascinava (quante maschere e personaggi della commedia dell’arte ho disegnato e colorato grazie all’inesauribile fantasia delle mie insegnanti! Giravo con certe “cartucciere” da 36 pennarelli Carioca da fare invidia a Iridella e Rambo messi insieme), ma quello che mi entusiasmava davvero era la certezza che anche le parole potessero essere armoniose tanto quanto le note musicali.
Leggere diventava semplice, divertente e immediato come lo era per me il gesto di infilare le perline per creare una collana: una frase tirava l’altra, tutte servivano a comporre un insieme fantastico.
Avevo una naturale inclinazione per le rime, per le assonanze e per i giochi di parole, mi meravigliava che bastasse una sola consonante a modificare il senso di quello che leggevo, che un apostrofo potesse fare la differenza, nozioni che ho di lì a poco consolidato leggendo L’ama, altra geniale filastrocca del noto giornalista e scrittore.
Questi sapienti fuochi d’artificio verbali hanno suscitato la mia curiosità circa un tema solitamente ostico per grandi e piccini: l’ortografia. E si sa, il desiderio di conoscere nelle bambine e nei bambini è il carburante indispensabile per compiere ogni singola azione, presente e futura.
Perché se a prima vista la vera e unica dimensione possibile per l’infanzia è quella della contemporaneità (fino a una certa età è praticamente assente una concezione scientemente elaborata di passato, una visione per così dire più complessa del proprio vissuto, ciò che conta è l’hic et nunc), non dobbiamo dimenticare che il bambino di oggi sarà l’adulto di domani, che le inclinazioni, le passioni e gli interessi si sviluppano nei primi anni di vita.
Malgrado a parole siano tutti convinti sostenitori dell’importanza di vivere un’infanzia che sia tale sovente mi capita di osservare che i bambini, complice il mondo che li circonda, scimmiottano gli adulti con risultati penosi.
Sono tutti presi da smartphone, tablet, computer e Gianni Rodari non sanno proprio chi sia. Col fatto che ora esistono i canali tematici con cartoni animati random 24 ore su 24 gli infanti vegetano davanti allo schermo quasi fossero zombie (senza contare l’orribile tendenza delle più svariate emittenti televisive a mandare in onda roba del calibro di CSI alle sette di sera: davvero incommentabile).
Nei casi più estremi capita d’imbattersi in tale e talaltro programma televisivo nel quale il bimbo di turno cucina con piglio risoluto da navigato cuoco o canta brani musicali assolutamente inappropriati ma con l’aria di saperla lunga: e in tutto questo la poesia che dovrebbe essere intrinseca almeno nell’esistenza di un bambino avvizzisce come un fiore reciso.
Se il contesto è di un’aridità preoccupante bisogna dire che i genitori sovente sono privi di quella delicatezza d’animo necessaria affinché un bimbo impari a cogliere il bello in quello che lo circonda, (sof)fermandosi, che so io, a osservare le foglie che cadono in autunno piuttosto che le onde create da un sassolino gettato nelle placide acque di un fiume.
In questo mondo sempre più a misura di adulto e sempre meno di bambino più che una grammatica della fantasia servirebbe un abbecedario delle emozioni: urge la riscoperta di una poetica dell’infanzia per garantire un’infanzia realmente poetica.
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Michele Bastanzetti
01/12/2014 - 6:53
SI ATTEGGIA ?
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Valentina Piovesan
01/12/2014 - 10:13
Possiedo solo la ricetta per la torta margherita
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Michele Bastanzetti
01/12/2014 - 11:16
GENERALIZZA ?
Vedo poi che generalizza ancora: "da quel che vedo i genitori confidano in un mantra", lei scrive.
Così, giusto per non generalizzare, vuol dirci come è costituito il campione statistico che la induce a cotali generalizzazioni?
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Valentina Piovesan
01/12/2014 - 12:42
Procedimento epagogico: dal particolare al generale
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Michele Bastanzetti
01/12/2014 - 18:39
TANTININO
Altra cosa è addentrarsi in valutazioni riguardanti campi ben più delicati: come l'educazione dei figli, per esempio, e le relative qualità genitoriali e della classe insegnante cui essi vengono affidati.
Il suo tono asseverativo, pur impreziosito dal consueto barocchismo lessicale, pare, nel merito, un tantinino abusato. Nonostante i suoi approfonditi studi di pedagogia...
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Valentina Piovesan
01/12/2014 - 19:56
Curiosità empirica
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Michele Bastanzetti
02/12/2014 - 2:50
PARADIGMA UNIVERSALE
Concordo invece, ad es. sul fatto che i giovani "...Rodari non san neanche chi sia...". Pur riconoscendo la originalità dell' autore le farei notare che neanche i bambini che hanno abitato il pianeta per milioni di anni prima dell' avvento di Rodari sapevano chi esso fosse, eppure l'infanzia ha continuato a sbocciare o a stentare nelle forme consentite dalle contingenze storiche e personali.
Non drammatizziamo e non generalizziamo dunque. Non facciamo della nostra storia personale un paradigma universale. Sarebbe esagerato.
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Valentina Piovesan
02/12/2014 - 10:33
Elaborazione arbitraria di un testo letto? superficialmente
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Michele Bastanzetti
02/12/2014 - 12:24
EVINCEVA ?
Ma ora, dopo aver favorito lo sfoggio della sua niagarica prosa, la saluto. Alla prossima e, mi raccomando, continui ad usare la sua esperienza come paradigma dell'universo mondo...
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Valentina Piovesan
02/12/2014 - 12:57
Certo, voce del verbo "evincere", non conosce questo vocabolo?
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Denisio
01/12/2014 - 9:54
a paperopoli
Poi in seguito la mia passione fu paperopoli e topolinia ma anche qualche libro interessante che mi sorpresi a leggere tutto d'un fiato nelle mattine d'estate quando le vacanze estive regalavano il tempo che i bimbi si meritano.
Ora nei miei nipoti di 7 e 4 anni e vedo una realtà leggermente diversa, mi piacerebbe che quello che tutti vedono come un sistema scolastico claudicante, parlo di genitori, nonni etc.. potesse essere riformato, l'istruzione e la società come impostazione sembrano fatti su misura per creare individui aggressivi, ipercompetitivi e naturalmente per il Bastanzet-contrario bisognerà dimostrare che gli atti di bullismo e la maleducazione diffusa negli istituti sia il frutto di questo tipo di società e di sistema educativo. Ad l' invito di andare a vedere i risultati dimostrativi sul piano della mera resa ovvero del profitto in termini terra-terra del sistema di apprendimento svedese. La cosa che i superesperti, non sanno far emergere, è che i bambini esprimono il meglio quando crescono in un ambiente dove possono apprendere e scegliere cosa fare in base alle loro inclinazioni momentanee, ai loro tempi e alla loro cultura di origine. Per fare ciò si dovrebbe ammodernare il sistema educativo e diciamolo aggiornare sicuramente un pò il parco docenti.
A paperopoli il ministero dell'istruzione si sta attivando per modificare il sistema educativo su un modello totalmente nuovo ispirato a questo:
https://www.youtube.com/watch?v=UEgeclH3kyo
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Valentina Piovesan
01/12/2014 - 10:49
Potere del fumetto, vieni a me!
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Denisio
01/12/2014 - 11:21
Buongiorno
E' vero mi hai fatto ripercorrere alcuni momenti, e di questo ti ringrazio.
Il video per certi versi è molto esplicativo ed è interessante ri-vederlo, si scorgono particolari interessanti e da approffondimento anche alla 3 visione.
Ahimè non sono cresciute con le favole raccontate da altri attraverso grandi come Rodari e non saprei nemmeno dire che cosa mi sono perso, però nell'educazine c'è un principio che dovrebbe essere rispettato, ovvero che l'individuo è unico e irrpetibile, dunque il sistema unico di apprendimento è solo una perdita di valori importanti per il carattere degli individui.
Tutto questo naturalmente non va nemmeno a favore del profitto scolastico ma va a favore di un sistema gerarchico e.....bla,bla,bla discorso infinito ...
un saluto e grazie per la risposta
Denis
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Valentina Piovesan
01/12/2014 - 13:21
Il sistema scolastico come standard
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Valentina Piovesan
01/12/2014 - 13:23
Dimenticavo
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Denisio
01/12/2014 - 22:28
personal
Direi che è giunto il momento di lavorare per uno sviluppo particolare di ogni singolo individuo. Mi sta bene il concetto che il cervello dell'individuo può essere meglio predisposto in un dato periodo per una determinata attività.
Ad esempio il periodo migliore per assimilare una nuova lingua è piuttosto precoce rispetto ad altre funzioni. Bene, questo è il messaggio che il docente deve cercare di trasmettere con autorevolezza. Se ci riesce il bambino avvierà il percorso con la propria curiosità per indagare il nuovo argomento. Vice-versa con un rapporto autoritario del tipo attuale è più facile che ci sia una chiusura comunicativa tra docente ed alunno.
Quindi ritengo certo che il bambino naturalmente segue un adulto e sa riconoscere i paletti ma è altrettanto vero che il piccolo sa riconoscere i vizi di autorità quando essi si manifestano.
Purtroppo la mancanza di empatia e di passione fa diventare dei bruti alcuni insegnanti e lì è davvero tempo perso e nella grande maggioranza dei casi costoro per farsi rispettare adottano un atteggiamento prevaricatorio sul piano personale, così facendo generano reazioni violente o di isolamento a seconda del temperamento, queste reazioni sono per lo più extrascolastiche.
Questi limiti nell'attuale sistema scolastico si possono superare introducendo il concetto dell'apprendimento personalizzato e con una bella fetta di divertimento assicurato. Nella fattispecie le storie e i racconti di cui tratta il post sono un buon esempio.
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Denisio
02/12/2014 - 8:17
...
Dal mio punto di vista è anche e principalemte in questa ottica che il sistema educativo va cambiato. Eravamo un paese che ha dato natale a grandi della scienza e della tecnica, dell'arte e della poesia, ora quel poco di triste che c'è sono solo canzonette da siparietto.
Altresi se qualcuno va ad indagare si accorgerà che l'esperimento svedese sta cambiando la nazione svedese anche da questo punto di vista, gli svedesi creano e saranno l'avanguardia, per i motivi di cui sopra.
Morale, siamo dei cani bastonati che non si vogliono liberare perchè ci piace prendere le bastonate, non tutti ma per molti è così.
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Valentina Piovesan
02/12/2014 - 11:29
La lettura e le arti visive: vere chiavi per l'emancipazione
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Denisio
02/12/2014 - 14:27
Sport per insegnanti
Ogni tanto manderei gli insegnanti a fare delle belle vacanza culturali e rilassanti se proprio non si può aumentarne lo stipendio, il nostro paese potrebbe essere un ottima e ricca palestra per insegnanti ;-)
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Denisio
02/12/2014 - 19:27
un genio
https://www.youtube.com/watch?v=i7I0_2OPc6s
:-D
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Denisio
03/12/2014 - 10:16
no comment
http://www.kevideo.eu/genitori-e-ora-di-incarsi-ecco-cosa-succede-nelle-scuole-italiane/
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Michele Bastanzetti
01/12/2014 - 11:19
TOPOLINO
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Denisio
01/12/2014 - 11:22
:-D
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