Ladri a casa dell’assessore, partono dei colpi e lui spara in aria
Reazione al fuoco di Mirco Lorenzon. I malviventi sono scappati facendo perdere le loro tracce
| Matteo Ceron |
PONTE DI PIAVE – Spari nella notte a Negrisia, a casa dell’assessore provinciale Mirco Lorenzon (in foto). Quest’ultimo si è reso conto che c’erano dei ladri in casa, dove già c’era stato un furto tempo addietro, dopo aver sentito dei rumori. I ladri a quel punto hanno capito di essere stati scoperti e si sono dati alla fuga, Lorenzon si è affacciato alla finestra e così hanno aperto il fuoco.
L’assessore, stando al suo racconto, quindi ha risposto sparando due colpi in aria con la sua pistola.
Tutto si è consumato in pochi istanti, fortunatamente senza feriti. Lorenzon ha chiamato immediatamente dopo i carabinieri, che sono arrivati poco dopo sul posto facendo scattare le ricerche dei ladri.
Di loro, però, nemmeno l’ombra: erano già riusciti a far perdere le loro tracce. Sull’accaduto ora i carabinieri stanno facendo accertamenti.
Sul profilo Facebook dell'assessore hanno iniziato ad arrivare messaggi di amici che gli dimostrano solidarietà condividendo la sua reazione. «Mi dispiace infinitamente - scrivono - ma son contento, perchè anche tu, come farei sicuramente io, hai avuto il coraggio di sparare. Non inporta a che altezza ma sparare, e se qualcuno interviene a favore dei delinquenti sparare pure a loro!». «Bravo Mirco, hai fatto bene!», recita un altro commento.
Così si sfogava Lorenzon su Facebook il 19 dicembre scorso dopo aver subito la visita dei ladri a casa. «Sarebbe cosa giusta che il governo centrale anziché finanziare l'operazione scellerata di mare nostrum, che costa milioni e milioni di euro, investi di più sulla sicurezza dei nostri cittadini potenziando le forze dell'ordine di personale e mezzi che sono ad oggi insufficienti a garantire la tranquillità dei nostri territori sempre di più violentati da atti criminosi. Solo così si può parlare di Stato di diritto. Non ultimo la depenalizzazione di alcuni reati come i furti».