14 ottobre 2024
Categoria: Altro -
Rocco Barbaro | commenti |
Ogni sforzo che si fa è un lavoro (L = F x S ).
Quando ci si alza dal letto al mattino, già si compie un lavoro per il quale non viene corrisposta alcuna retribuzione. La sola fatica che non si deve fare nel lavoro è quella di sceglierlo: ci pensa sempre un qualcuno che non sei tu. Se potessimo sceglierlo noi il lavoro, faremmo lavorare soltanto gli altri. I lavori più pagati non fanno parte della categoria del lavoro, ma su questo apriremo un altro capitolo quando parleremo della categoria dei politici.
Di lavoro spesso si muore, ma è anche vero che di lavoro, altrettanto spesso non si campa. Al lavoro si oppone l’ozio, che, si dice sia il padre dei vizi ma la certezza, si sa, è solo la madre. Di ozio non è mai morto nessuno. Il lavoro è stato fatto schiavo dal danaro, che lo ha prima catturato e poi seviziato fino a fargli perdere conoscenza. Prima che conoscesse il danaro il lavoro era libero, era allegro, era gioioso, era vigoroso, era divertente; poi il danaro si è alleato col tempo e lo ha messo subito al tappeto.
Ma non siamo ancora arrivati all’ultima ripresa: il lavoro si sta rialzando per continuare la sua lotta e stavolta ha tutta la forza per scaraventare dal ring il suo avversario. Ormai è sulla bocca di tutti: “ E’ finito il danaro!”, e col danaro è finito anche il tempo. Il mio tempo.
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