Le imprese trevigiane reggono alla crisi e puntano sulla sostenibilità
Nel quarto trimestre 2020 l’industria veneta registra una tenuta pari a +2,5%
| Isabella Loschi |
TREVISO – Le imprese trevigiane nonostante le difficoltà, registrano una tenuta e guardano al futuro puntando sempre di più sulla sostenibilità. Come dimostrano i dati dell’indagine VenetoCongiuntura di Unioncamere Veneto realizzata a gennaio 2021 e condotta su oltre 2.100 imprese con almeno 10 addetti, a cui fanno riferimento oltre 83mila occupati, nell’ultimo trimestre del 2020 l’industria veneta registra una variazione congiunturale pari a +2,5%.
Un dato incoraggiante dopo quelli negativi registrati nei trimestri precedenti, in particolare il secondo del 2020, quando la produzione manifatturiera ha raggiunto valori inferiori di oltre il 20% rispetto a quelli pre-Covid. Le più colpite dalla pandemia sono le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti, -3,1%) rispetto a quelle medio-grandi (50 addetti e più, -1,7%) e più le aziende che producono beni di investimento (-3,5%) e di consumo (-2,9%) che quelle che producono beni intermedi (-0,6%). Anche nel 2021 il clima rimane complesso e gli imprenditori veneti attendono di capire l’evoluzione dello scenario sanitario ed economico ma sono comunque ancora più consapevoli dell’importanza di uno sviluppo che tenga conto delle esigenze dei territori e delle comunità.
“Il 2020 si è chiuso con una tenuta (+2,5%) della produzione industriale veneta – dichiara Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto – dobbiamo attendere la conclusione degli ammortizzatori sociali, per conoscere la vera situazione delle nostre imprese, comunque il segno positivo sta a dimostrare come l’industria regionale abbia tutte le carte in regola per uscire dalla crisi legata alla pandemia che ha tanto duramente colpito le nostre imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni”.
“Per il rilancio economico è indispensabile fare impresa, sempre più in maniera sostenibile, nel rispetto delle persone e dell'ambiente. Oltre a ciò è indispensabile un impegno forte a sostegno della ripresa da parte dell'intero sistema istituzionale. La strada è quella indicata dal piano Next Generation EU: investire nell’innovazione, nell’agenda digitale, nella sostenibilità ambientale e nella coesione sociale”.
Su questi temi piccole e medie imprese e organizzazioni del territorio si confronteranno giovedì 8 aprile, alla tappa di Treviso del Salone della CSR e dell'innovazione sociale. Le Pmi racconteranno come concretamente si sono attivate per generare progetti di sostenibilità che contribuiscono agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
“Stiamo vivendo una vera e propria metamorfosi – afferma Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone – e il cambiamento in atto è davvero profondo. Come dimostrano le testimonianze della tappa di Treviso, si rafforza nelle organizzazioni del territorio il desiderio di collaborare, condividere, co-progettare: un approccio indispensabile se si vuole invertire le tendenze negative in atto e ripristinare l’equilibrio degli ecosistemi. È sempre più necessario considerare l’ambiente, il clima, l’economia e la società come parti inscindibili della stessa entità”.
La tappa di Treviso del Salone è organizzata in collaborazione con Unis&f, società di servizi e formazione del Sistema Confindustria, Romina Noris, consulente di sostenibilità d'impresa e con il Patrocinio di Uniocamere Veneto.