Transizione energetica: "Necessario coinvolgere le Pmi responsabili del 60% del gas serra"
Cna Treviso: "Così gli obiettivi 2030 non saranno raggiunti. Serve meno burocrazia e strumenti pensati sulle Pmi"
| Isabella Loschi |
TREVISO – “Le piccole medie imprese sono responsabili del 60% delle emissioni di gas serra, ma rischiano di rimanere indietro nella transizione ecologica per l’eccesso di burocrazia e la mancanza di strumenti incentivanti a loro dedicati”.
A sollevare il problema è Mattia Panazzolo, direttore di Cna territoriale di Treviso, leggendo i dati di uno studio presentato la scorsa settimana da Fondazione sviluppo sostenibile e CNA nazionale che evidenzia come una Pmi su 2 ha effettuato interventi di miglioramento energetico negli ultimi 3 anni, ma solo 1 su 4 ha utilizzato incentivi o agevolazioni per la mancanza di strumenti calibrati ad hoc.
“L’Italia non potrà centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, dichiarati dal Governo, senza un pieno coinvolgimento delle piccole e medie imprese. Il che significa, nel concreto, creare strumenti per gli interventi di decarbonizzazione pensati sulle caratteristiche delle piccole e medie imprese”, afferma Panazzolo.
Le Pmi generano il 60% delle emissioni di CO2 del manifatturiero e delle costruzioni, a conferma del numero elevato di “piccole” nei due comparti, e consumano energia per oltre 16 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio), pari al totale di gas utilizzato per riscaldare tutte le nostre case. Parallelamente all’analisi quantitativa sui consumi, una survey condotta su oltre mille piccole e medie imprese evidenzia infatti che una impresa su due ha effettuato interventi di miglioramento energetico ma solo una su quattro, di quelle che hanno effettuato interventi, ha utilizzato incentivi e/o agevolazioni per interventi di riqualificazione energetica e la causa principale è la mancanza di uno strumento ad hoc calibrato sulle loro esigenze.
“Tra le cause che ostacolano la scelta di effettuare un intervento spiccano le complessità burocratiche, connesse sia alla realizzazione dell’intervento che di accesso agli incentivi – continua Panazzolo .- Serve una deburocratizzazione degli interventi di decarbonizzazione in modo da accelerare e rendere più efficienti i processi”.
Sulla base dello studio, Cna ha avanzato alcune proposte a governo e parlamento per promuovere un ruolo più attivo ed efficace delle Pmi nella transizione energetica. Tra queste: riordinare il sistema degli incentivi superando la frammentazione e la complessità delle procedure; disegnare nuovi strumenti a misura di Pmi; incentivare l’autoproduzione diffusa di piccola taglia; riformare la struttura della bolletta energetica e semplificare le procedure autorizzative e l’iter di accesso agli incentivi.