Le vongole stanno finendo divorate dal granchio blu. Che fare?
Crisi nel delta del Po sta mettendo in crisi migliaia di famiglie
La pesca delle vongole in Italia sta affrontando una crisi senza precedenti a causa dell'invasione del granchio blu, una specie non autoctona che sta devastando gli ecosistemi marini e mettendo in ginocchio l'economia degli acquacoltori. Il granchio blu, scientificamente noto come Callinectes sapidus, è un crostaceo decapode originario delle coste atlantiche americane, che si è diffuso anche nelle acque italiane, causando danni significativi alle popolazioni di vongole e altri molluschi
La situazione è particolarmente grave nel Delta del Po, dove l'allevamento di vongole rappresenta una risorsa economica fondamentale per la regione. I granchi blu, essendo specie aliene, non hanno predatori naturali nel nuovo ambiente e la loro proliferazione sta compromettendo l'equilibrio dell'ecosistema locale
Così 1500 famiglie, che da generazioni vivono della pesca delle vongole, si trovano ora ad affrontare una situazione disastrosa. "Da giorni non tiriamo su niente. È una catastrofe ambientale e sociale" dichiarano i pescatori.
La presenza di questi granchi ha causato una riduzione drastica della produzione di vongole e cozze, con un impatto economico stimato in circa 100 milioni di euro
Il prezzo delle vongole è schizzato alle stelle, con un incremento del 60% rispetto all'anno precedente, preoccupando i consumatori italiani che si trovano a pagare prezzi esorbitanti per i tradizionali frutti di mare
I produttori associati a Confcooperative hanno espresso la loro preoccupazione, sottolineando che le poche vongole sopravvissute al granchio blu potrebbero essere vendute al miglior offerente, con prezzi che potrebbero raggiungere quelli del caviale.
Le autorità locali e gli scienziati stanno cercando soluzioni per gestire l'emergenza. Una delle proposte è quella di permettere ai pescatori di catturare e commercializzare i granchi blu, al fine di contrastarne l'aumento incontrollato e ridurre lo sfruttamento delle specie autoctone.
Tuttavia, questa soluzione potrebbe essere solo parziale, poiché il mercato richiede principalmente esemplari di grandi dimensioni, lasciando i pescatori senza sbocco commerciale per i granchi più piccoli
L'invasione del granchio blu è stata collegata anche al cambiamento climatico, con le acque del Mediterraneo che si stanno riscaldando e diventando più ospitali per la specie, il cui metabolismo è ottimale a circa 24°C. Gli impatti a lungo termine di questa invasione sugli ecosistemi sono difficili da prevedere.
La situazione richiede interventi urgenti e misure di gestione efficaci per proteggere l'industria ittica e l'ecosistema marino. La comunità scientifica e le autorità competenti sono chiamate a collaborare per trovare soluzioni sostenibili e mitigare gli effetti devastanti di questa invasione biologica.
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