L'INCAPACITA' DELLA LEGA DI TROVARE RISORSE
Luigi Calesso accusa le varie giunte leghiste di non aver saputo presentare progetti a Regione, Stato e UE
| Laura Tuveri |
Treviso - Secondo Luigi Calesso di Un’altra Treviso il fatto che il bilancio 2009 del Comune di Treviso “è allo stremo”, non deriva dal dovere di rispettare il patto di stabilità e dalla crisi economica, bensì dal fatto che “le amministrazioni leghiste non hanno voluto e saputo cercare e utilizzare le risorse economiche che vengono messe a disposizione dalla Regione, dallo Stato e dall'Europa, finalizzate a specifici progetti per la mobilità, gli interventi sociali e culturali, la sicurezza”.
L’esponente di Un’altra Treviso pensa che le varie amministrazioni targate Lega che si sono succedute alla guida della città dal 1994 non siano state in grado di presentare nessun progetto, neppure in ambito sicurezza, per portare dei fondi nelle casse comunali. “ La prima giunta Gentilini – dice Calesso - è stata costretta a restituire alla Regione alcune decine di milioni di lire di contributi concessi per la gestione del centro di prima accoglienza all’ex caserma Piave in quanto la struttura è stata chiusa e non è stata sostituita con una analoga.
L’attivista fa sapere che da anni i Comuni (decreto ‘Benzene’ del ’98, con il premio ‘Città sostenibili’, con i finanziamenti previsti a livello nazionale, con l’iniziativa ‘comuni solarizzati’) dispongono di strumenti normativi e risorse economiche per fare pianificazioni organiche e interventi specifici per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.
“Molti Comuni sono intervenuti, ma la Città di Treviso è rimasta ferma” Calesso sostiene che per anni la “Giunta non ha neppure presentato progetti per accedere ai fondi regionali per gli interventi nell’ambito della sicurezza: mentre in città sbraitavano proprio su questo tema gli amministratori leghisti si lasciavano sfuggire centinaia di migliaia di euro di contributi della Regione che altri Comuni hanno incassato per migliorare la sicurezza del loro territorio.
L’Amministrazione avrebbe dovuto prevedere la creazione di una struttura per individuare tutti i canali di finanziamento e sappia predisporre l'iter per utilizzarli. Nulla di tutto questo è stato fatto e le conseguenze sono state un aumento gene¬ralizzato della pressione fiscale locale (Ici, addizionale Irpef, doppio canone fognario, per finire con l'aumento della tassa sui rifiuti) e la svendita del territorio ai gestori della telefonia mobile o a chi lo cementifica.
Ora mancano anche le entrate da oneri di urbanizzazione e il meccanismo è saltato e qui sta un’altra grave responsabilità delle amministrazioni leghiste che sapevano benissimo dall’inizio del 2008 che la fonte di entrate legata all’edificazione si stava esaurendo”.
In foto Luigi Calesso