Luciano Cecchinel ha vinto il Premio Viareggio per la poesia
Assegnato al poeta trevigiano uno dei massimi riconoscimenti letterari
Luciano Cecchinel foto di Paolo Steffan 2012
REVINE LAGO - È rientrato da poche ore da Viareggio, dove è andato a ritirare uno dei più prestigiosi premi letterari. Luciano Cecchinel, tra le più rinomate voci poetiche dialettali, a detta dei più l’erede di Zanzotto (altro vincitore del “Viareggio”), ci risponde al telefono della sua casa di Revine Lago: “Alzi la voce, però; ho qualche problema di udito”. Ma più che “sentire” Cecchinel nella sua vita ha sempre saputo “ascoltare” e tradurre tutto magistralmente in versi.
L’autorevole premio Viareggio-Rèpaci: un meritato riconoscimento.
Un risarcimento della vita. Da vent’anni non concorrevo più a premi letterari. E nemmeno in questa occasione avevo inviato opere alla Giuria. La quale avrà probabilmente voluto premiare il mio percorso di poeta. Suppongo.
Suppone?
Io non ricordo mica bene ciò che è stato letto nella motivazione quando sono stato insignito del Premio, l’altro ieri. Solo qualche frammento: hanno evidenziato la suggestione con la quale nelle mie opere ho riportato la cultura indigena e quella trapiantata; l’emigrazione; il sogno americano.
E lei cosa, a sua volta, che cosa ha risposto?
Ho replicato con le parole di Andrea Zanzotto: grazie alla produzione dialettale posso essere definito un elfo martirizzato. Nel mio caso un vagabondo, per la verità… Sì ma alla Giuria l’ho detto chiaro: non ho più lo spirito per farlo, il vagabondo.
Di viaggi “Da sponda a sponda”, (la raccolta con la quale si è aggiudicato il “Viareggio”) ne ha fatti di lunghi e intensi
Sono stati “pellegrinaggi”; sono andato dai parenti di mia madre. Sono tutti lì, in America. E l’America l’ho passata con i miei occhi: nel 1984, nel 1995 e nel 2016. Il penultimo con mia figlia, che poi si è ammalata ed è morta. È lei che, nel pensiero, mi è venuta incontro quando mi hanno assegnato il Premio Viareggio.
Si è ricordato del viaggio con sua figlia?
No, non l’America ma una vacanza di tanti anni fa, quando aveva sette anni. Proprio in Versilia…
E in America Luciano Cecchinel ritornerà?
Ho una specie di crisi di rigetto per questa America. Sta andando “in aceto”.
C’entra anche Trump?
È la causa. È un candidato pericolosissimo. L’ho anche scritto.
Roberto Grigoletto