Nel centenario di Andrea Zanzotto
Il poeta nel paesaggio
| Tiziana Benincà |
PIEVE DI SOLIGO - Il paesaggio, un elemento che torna sempre in auge: dalla proclamazione delle colline Unesco, alla candidatura di Pieve a Capitale Italiana della Cultura, al centenario del poeta Andrea Zanzotto.
Molti gli studi svolti su questo artista, ultimo dei quali la tesi di laurea “Le impronte della poesia nel paesaggio di Andrea Zanzotto”, discussa lo scorso 29 ottobre da Rosanna Mutton, cittadina di Barbisano. Una ricerca durata circa un anno, con il desiderio di rilevare e tracciare le passeggiate del poeta per crearne un parco letterario e unirle ai luoghi descritti nelle sue opere.
A tal fine si è avvalsa di testimoni d’eccezione che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e frequentarlo: il collega Luciano Cecchinel per individuare i tragitti nella zona della vallata dei laghi di Revine; il geografo Vallerani che con Zanzotto si era unito per un grido di allarme contro l’usurpazione del territorio; il critico Gian Mario Villalta per riconoscere cambiamenti avvenuti negli ultimi anni al territorio del poeta; la pittrice Nerella Barazzuol che è riuscita a interpretare nei suoi quadri alcune sue opere letterarie.
Questi testimoni hanno saputo cogliere il modo con cui Zanzotto entrava in rapporto attivo e vivo con il paesaggio, cogliendo con grande attenzione tutto ciò che avveniva nella sua terra, in un’apertura verso il mondo.