MARTOREL: "ADESSO HO PAURA"
Forse a San Fior i responsabili dell'incendio di Tambre
| Milvana Citter |
SAN FIOR – All’inizio quella scorta non la voleva, la riteneva inutile perché per lui, l’incendio della sua abitazione di Tambre era sicuramente il risultato di una ragazzata. Dopo due settimane da sorvegliato speciale però, Gastone Martorel ha cambiato idea: «Sono sereno e mi sento protetto – spiega -, ma solo adesso comincio a realizzare il rischio che sto correndo e forse a minacciarmi è qualcuno che mi sta vicino».
Da due settimane gli agenti della Digos e i carabinieri lo sorvegliano a distanza, controllano la sua casa e il municipio e seguono i suoi spostamenti: «Sono discreti ma li vedo e so che ci sono. Questo naturalmente mi fa star bene, perché mi sento protetto, ma è indubbio che sapere di essere sotto scorta mi preoccupa perché se il prefetto e il questore hanno ritenuto che ne avessi bisogno evidentemente ci sono elementi preoccupanti».
Ha quindi cambiato idea il sindaco, dopo un iniziale tentativo per smorzare il clamore che si era creato intorno a lui dopo l’incendio alla legnaia della sua abitazione nel bellunese. Un rogo chiaramente doloso, che inizialmente Martorel aveva bollato come una ragazzata: «Non è facile raggiungere la mia abitazione – continua -, e chi ci è andato ha portato con se del combustibile per alimentare le fiamme. Pare quindi proprio un’azione programma e sinceramente non mi spiego il perché anche se, a mente fredda, di fronte all’attenzione delle forze dell’ordine e ai consigli delle persone che mi stanno vicine ho cominciato ad analizzare i fatti in modo diverso».
Il primo cittadino, imprenditore nel settore del riscaldamento, ha cercato di capire chi potesse avercela con lui, e soprattutto quali possono essere i motivi che spingono ad un gesto simile. E la risposta che si è dato è davvero inquietante: «Gli investigatori che si stanno occupando dell’incendio, mi hanno detto che non devo sottovalutare nulla, neppure l’episodio più insignificante. Da lì sono partito per cercare di capire perché e ripensando a tutto quello che è successo ho dedotto che forse, proprio a San Fior, c’è qualcuno che può avercela con me anche se, la gravità del gesto compiuto, non trova certo giustificazione negli eventuali motivi che potrebbero averlo spinto a tanto».
Il sindaco, che ha rilasciato le opportune dichiarazioni alle forze dell’ordine, pensa che forse l’episodio potrebbe essere maturato nell’abito della sua attività di amministratore: «Sono un sindaco decisionista – conclude Martorel -, perché se non si prendono le decisioni non si realizzano i progetti e gli obiettivi dell’amministrazione comunale. E mi rendo conto che per questo ho pestato i piedi a qualcuno che ha deciso di vendicarsi».