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04 ottobre 2024

Matteo Renzi e il coniglio James

Categoria: Persone - Tags: Matteo Renzi, James

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Emanuela Da Ros | commenti | (5)

Stasera ho imparato tre lezioni.

La prima è che vi è un'associazione doverosa/dolorosa tra Matteo Renzi (segretario del Pd) e il coniglio (domestico o quasi) James.

La seconda e la terza è che, be': ora vi spiego tutto.

Come sa chi da qualche tempo leggiucchia il mio blog, tengo in casa un coniglio. Si chiama James, è bianco e grigio, di taglia nana ma probabilmente sovrappreso ed è un amore. Nel senso che i suoi sculettii tra divano e frigorifero riempono di dolcezza chi li guarda. Ciò non toglie che il coniglio dia dei fastidi. Per esempio sgranocchia ciabatte, scarpe, libri, fili di corrente, Per esempio semina caccole (grandi più o meno quanto una Saila) ovunque vada.

Per me che ho sempre avuto come amici a quattro zampe dei cani, il coniglio è stata la scoperta di un'altra razza (qui la parola ci sta).

I cani che ho avuto erano molto disponibili (Pucci preparava con me gli esami universitari, Lillo si faceva vestire, Brek si lasciava pettinare e York aveva imparato a ridere). Il coniglio James ha una disponibilità pari allo zero (ho provato a infilargli una specie di guinzaglio per conigli, ma l'ha mangiato), però è morbido, buffo e seduttivamente imprevedibile. E' anche permaloso: quando nota che sto ripulendo le sue caccole diventa aggressivo e vorrebbe mordere.

Ovviamente lo perdono: lo prendo in braccio, gli solletico le orecchie e gli spiego che "non si fa così".

Anche stasera ho tentato di fargli capire che non è il caso di azzannarmi se gli pulisco la lettiera. L'ho preso in braccio e gli ho sussurrato nelle orecchie pelose: "James, non essere duro con me".

Lui mi ha morso. Sulla guancia. Mi ha ficcato due dolorosissimi incisivi proprio qui (qui, vedete?) ed è scivolato giù dalle mie braccia.

La mia reazione? Ho urlato e poi ho sgridato bonariamente quell'ammasso di pelo, come se non avesse fatto nulla di grave.

Mio figlio Umbi - sguardo perplesso da adolscente-la-so-più-lunga-di-te - mi ha fatto la romanzina: "Ma perché ti ostini a prenderlo in braccio? Lo sai che morde!"

E' stato allora che ho capito.

Ho capito che il perdono incondizionato rende stupidi.

Ho capito che perdonare incondizionatamente è tipico della nostra società. E che Matteo Renzi ha perdonato Silvio Berlusconi perché "oggi si fa così".Ed è inutile che Cuperlo dia le dimissioni: è meglio che si disinfetti, si metta un cerottino come ho fatto io e faccia finta di nulla (pure di fronte allo sguardo dubbioso degli elettori adolescenti).

Ho capito che non si deve mai abbracciare un coniglio, se non si è prima indossato un casco integrale.

Comunque, se vi capita di vedermi con la guanciotta ferita e l'espressione mesta, la colpa non è di James. Né di Renzi (non è stato lui a mordermi).

La colpa è...della società.



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Bella parabola, Graziosissima Direttora, farei solo notare che il Silvio de quo narratur non è assimilabile ad un coniglio ma piuttosto ad un caimano (v.alla voce: Nanni Moretti) che quando morsica ti stacca la testa.
Infatti, dopo le dimissioni di Fassina e Cuperlo ed in attesa di ciò che accadrà domani, ieri la Serracchiani (PD) ha chiesto le dimissioni di Zanonato (PD)...

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In effetti, nel mio crogiuolo di parole, non volevo assimilare Berlusconi al a un coniglio. Prima di tutto perché il nostro ex ex ex presidente della tinozza ha perso il pelo (e senza pelo che coniglio sarebbe?) ma ha ancora vizi a iosa, e poi perché se dovessi pensare a lui in termini animaleschi dovrei percorrere mentalmente qualche palude.
Insomma: la mia era solo una lasagnata di racconto autobiografico, con riferimenti telenovellistici che (dici benissimo), hanno interminabili puntate-aggiornamento. E non ce n'è una che finisca....sul più bello.

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Michele: la Serracchiani non mi ha mai convinto perché ha stravinto anche lei con la più bassa demagogia. E nell'ultima tornata ha vinto perché non aveva avversari. Era sul Ring da sola. Se Emanuela e te collaborate potremo fare un post sul nuovo mito della giovinezza. Il giovanilismo di Grillo. Le mie amiche sui 50 si sentono spacciate anche loro morse non James, ma dai nuovi miti.
Emanuela: perché ci sia il perdono ci vorrebbe prima il pentimento, ma non mi pare che Berlusconi abbia mai fatto "abiura". Ma i veri danni politici, e i massacri personali di noi tutti, è stato il "buonismo" di Veltroni. Ormai tutto finisce in vino e tarallucci. Berlusconi, il nemico storico del PD, scrive le regole del gioco e quindi quando voterò, parte delle regole saranno sue. E che dire, Emanuela, della società? Diciamo che da due giorni si appassiona sul fatto che Dudù non è gay? O che è un altro miracolo di Berlusconi che ha reso protagonista nazionale anche il suo insulso cane? E che magari la stessa cosa l'ha fatta con Renzi ospitandolo ogni sera nelle sue reti televisive? Come poteva Renzi non sdebitarsi?

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Forte, Mario, ‘sto parallelismo tra il cane patrizio di Silvio (ricordi la Vergine Cuccia del Parini?) ed il Segretario del PD! Un cagnolino “da grembo”; ben cotonato dal personal coiffeur, pronto a portare scodinzolando le pantofole al padrone. And immediatly dentro il PD si aprono crepe e i sondaggi lo danno in calo con equivalente vantaggio del PSEUDO avversario storico. Lettanipote, per pareggiare, invoca a muso duro la legge sul conflitto di interessi. Matteo, Silvio e dudù ridacchiano…

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Come non ricordare la Vergine Cuccia del Parini? Oggi mi è arrivata la petizione di un Avvocato in difesa dei popoli dell'Africa Centrale e chissà se quell'avvocato ha mai fatto una Querela gratis ad un nero o marocchino. Nello stesso modo in cui Parini esortava la Nobiltà a riprendere in mano le proprie responsabilità, forse oggi noi potremo esortare -anche come persone non di sinistra, ma solo democratiche- che la sinistra ritorni al proprio ruolo. Da mesi rifletto sul titolo del Blog di Massimo Cacciari: "Parole al vento".

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