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03 dicembre 2024

Mogliano

Maxi-impianto fotovoltaico a Mogliano: doppio ricorso al Tar

Amministrazione e comitato dei residenti di via Cavalleggeri compatti per fermare il progetto

| Isabella Loschi |

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sindaco Bortolato

MOGLIANO - Il sindaco di Mogliano, Davide Bortolato, ha annunciato il deposito dei due ricorsi contro il Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (Paur) che darebbe il via libera alla costruzione del maxi-impianto fotovoltaico di via Cavalleggeri: una svolta decisiva nella lotta contro il progetto promosso dalla Sicet Srl.

“La guerra contro impianto di via Cavalleggeri si sposta nelle aule del tribunale. Abbiamo chiesto agli avvocati di collaborare, siamo convinti che i ricorsi siano fatti bene e la nostra speranza fondata è che si possa fermare questo scempio sul nostro territorio e l’arroganza di questi proponenti”, ha dichiarato il sindaco. Il comune di Mogliano Veneto, assistito dall'avvocato Alessandro Calegari, ha presentato un ricorso al TAR del Veneto contro il provvedimento autorizzativo. Parallelamente, il Comitato degli abitanti di via Cavalleggeri, presieduto da Andrea Pellizzon e rappresentato dall'avvocato Andrea Michielan, ha depositato un ricorso, sempre al TAR, contestando specifici aspetti del progetto. Entrambi i ricorsi sono stati depositati con una richiesta di sospensiva, vista e considerata l’urgenza della questione: un problema che si trascina ormai da 3 anni, tra battute d’arresto e riprese dei lavori, nonostante le fallacie tecniche nella progettazione che sono state messe in luce sia dall’amministrazione sia dal comitato.

“Ci sentiamo violentati da questo progetto, che ci è caduto dall’alto - dichiara il presidente del Comitato, Andrea Pellizzon - e, nonostante tutti noi credano nell’energia alternativa, ancora non riusciamo a capacitarci del fatto che qui presto ci sarà un impianto industriale a pochi metri dal centro città e dalle nostre case”. Questa azione congiunta rappresenta una risposta forte e determinata alla realizzazione di un'opera che, secondo il Comune e l’associazione dei cittadini, "rischia di deturpare il territorio e di avere un impatto negativo sull'ambiente e sulla qualità della vita dei residenti." A spalleggiare il Comitato di via Cavalleggeri c’è anche il Comitato dei residenti di via D’Azeglio, dove lo stesso proprietario dei terreni interessati e lo stesso progettista stanno tentando di dar vita a un progetto simile.

Le ragioni

Oltre all’alto pregio paesaggistico in cui l’area andrebbe ad inserirsi sono numerosi aspetti che motivano i ricorsi: Il quadro legislativo a livello nazionale è molto favorevole alle energie rinnovabili, dando tutti gli strumenti giurisprudenziali utili alle Regioni per scavalcare la pianificazione urbanistica degli enti locali, ma, secondo il parere dei legali, la Regione, nell’autorizzare la deroga, si sarebbe dimenticata di derogare anche la normativa a livello nazionale, rendendo di fatto il PAUR non completo.

Le valutazioni di impatto ambientale non hanno tenuto conto di alcune modifiche fatte al progetto presentato inizialmente, nello specifico i primi documenti includevano due accessi abusivi, non sanabili, che sono stati sostituiti solamente in un secondo momento con una pratica edilizia presentata in coda al progetto. Nonostante questo, la Regione ha dato l’ok, ritenendole modifiche non sostanziali. Il parere negativo della Soprintendenza, considerato nullo dalla Regione poiché la normativa è cambiata durante il corso dell’iter di approvazione, ma che, secondo i legali, sarebbe quantomeno da tenere in considerazione come argomento per la discussione. Le ricadute di carattere ambientale sul terreno in questione, che in seguito ai 25 anni di vita stimati dell’impronto, potrebbe non risultare più produttivo. A questo si aggiunge la pesante svalutazione complessiva di tutti gli edifici che insistono sulla zona, stimata a circa 2,6 milioni di euro.

“Non avrebbero dovuto ammettere alla deroga un progetto che è stato inizialmente presentato in forma incompleta - ha spiegato l’avvocato Calegari - ma è stato dato tempo alla ditta di integrare. Sono delle modifiche presentate in coda al progetto e, secondo noi avrebbero dovuto scontare un rinnovamento della fase di analisi di impatto ambientale, ma così non è stato”. “L'amministrazione comunale continuerà a seguire con attenzione l'iter giudiziario e a sostenere le ragioni della comunità - ha concluso il sindaco - e invitiamo tutti i cittadini a rimanere informati e a partecipare attivamente a questa importante battaglia per salvaguardare il nostro paesaggio”.


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