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03 settembre 2024

Oderzo Motta

Motta, chiesa dell'ospedale chiusa da due anni, riapre per un progetto riabilitativo: "Ma perché non si celebrano più le messe?"

Lo chiede lo scrittore mottense Emilio De Bel Belluz. La risposta del direttore sanitario Guido Sattin

| Angelo Giordano |

| Angelo Giordano |

Motta, chiesa dell'ospedale chiusa da due anni, riapre per un progetto riabilitativo:

MOTTA DI LIVENZA - Chiesa chiusa da due anni, riapre per un progetto riabilitativo. Lo scrittore: “Perché non si celebrano più le messe?”.

La questione è stata resa nota dallo scrittore mottense Emilio Del Bel Belluz, il quale segnala il proprio malcelato disagio per una scelta che ritiene inopportuna. «Perché si è deciso di portare questo simulatore di barca a vela all'interno della chiesa consacrata? Non c'erano spazi più idonei?» commenta senza troppi giri di parole.

«Capisco il problema pandemia, ma perché la chiesa non è stata ancora riaperta per le celebrazioni del sabato pomeriggio? E se non si può disporre della chiesa, perché viene ospitato un simulatore per navigare? Mi risulta che il tabernacolo è stato spostato, quale sarà il futuro di quel luogo? E i fedeli dove vanno?».

A stretto giro di posta in una nota scritta il direttore sanitario dell’ospedale Oras, Guido Sattin, risponde: «Nelle conversazioni degli ultimi mesi con la Diocesi di Vittorio Veneto, si è costruito insieme un sistema di “Assistenza Religiosa” probabilmente innovativo ma anche più vicino ai pazienti. In pratica si deciso di agire in tre direzioni. Una classica e necessaria che si basa sulle celebrazioni religiose, un’altra sull’accompagnamento dei pazienti e la terza sulla “riabilitazione spirituale”».

«Nei progetti discussi, per fare ciò, la Diocesi metterà a disposizione non un cappellano ma un’equipe religiosa e laica che collaborerà con le nostre equipe riabilitative. Le celebrazioni religiose verranno ospitate nei reparti di degenza e verrà individuato uno spazio di preghiera e riflessione. Quella che è cambiata, non è la necessità spirituale e religiosa dei pazienti, ma la tipologia dei nostri pazienti e le caratteristiche dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione.

Ogni momento del paziente in Ospedale deve avere un taglio riabilitativo; la Riabilitazione Spirituale assume un ruolo molto importante in pazienti che debbono per forza affrontare una “nuova vita” a seguito di mielolesioni, cerebrolesioni e importanti problematiche cardiopolmonari. È stato quindi chiesto alla Diocesi l’uso provvisorio della Chiesa, chiusa da più di due anni, per un progetto riabilitativo di alta valenza. Avevamo infatti bisogno di un’altezza importante per ospitare per poco più di un mese una barca a vela attrezzata per pazienti tetraplegici. L’obiettivo è dimostrare che anche un paziente tetraplegico può aspirare a grandi risultati.

Ringraziamo la Diocesi per l’entusiasmo con il quale ha accolto il progetto di Riabilitazione Spirituale nell’ambito di un progetto Riabilitativo olistico e che tocca tutti gli aspetti della vita».

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